giovedì 10 maggio 2012

Una casa di petali rossi di Kamala Nair

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Mi sono reimmerso nel mio lungo  viaggio in India di qualche anno fa leggendo Una casa di petali rossi di Kamala Nair (Nord edizioni).
In questo romanzo biografico respirerete tutto Il Mistero dell’India.
Non è un modo di dire:  la parola  mistero coincide perfettamente con il luogo geografico chiamato India e, la lettura del libro vi indurrà ad imparare  ed apprendere  molto  circa i costumi, le tradizioni ed  i miti di questa  Terra, sulla  lingua malayam parlata nel Kerala ove è ambientata la storia, riguardo la religione indù con le sue divinità e i suoi racconti e, fatalmente, sul soprannaturale.
Vi terrà compagnia la bambina Rakhee, nata negli Stati Uniti ma figlia di genitori indiani, mentre trascorre la stagione estiva  nel Kerala insieme alla madre , che si sta separando dal marito. In questa regione indiana  vi sono tutti i parenti della madre, cugine e zie di Rakhee,  ma anche una bambina, Tulasi (che è il nome di una pianta magica,  ma anche  della dea dell’amore), la quale  vive da 15 anni (ossia da quando è nata) in una villetta circondata da un giardino,  curato da lei con dedizione assoluta e amore sincero perché il giardino è un tutt’uno con la sua anima , con il suo corpo e con il suo viso sfigurato. Il suo volto  Tulasi non lo ha  mai visto,  come non ha mai visto nessuno e non è mai uscita da quel posto,  convinta che varcando la soglia del giardino  morirebbe. Tulasi conosce solo la sua maestra e, adesso, Rakhee. Ma Tulasi è al centro del mistero e del motivo per il quale la  madre di Rakheee è tornata in India. Il finale è drammaticamente potente. L’ultimo rigo strapperà qualche lacrima anche hai più resistenti.

Fabrizio Giulimondi

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