sabato 9 giugno 2012


  Inseparabili, di Alessandro Piperno


Gli inseparabili, il fuoco amico dei ricordi”, di Alessandro Piperno, Mondadori, candidato - e possibile vincitore,  insieme a Gianrico Carofiglio con  “Il silenzio dell’onda”, anch’ esso commentato in questa rubrica -  al Premio Strega,  le cui votazioni si terranno il prossimo 13 giugno a Casa Bellonci a Roma e la premiazione il 5 luglio al Ninfeo di Villa Giulia sempre a Roma.
Gli inseparabili sono una razza di pappagalli del Madagascar che vivono a coppie e quando muore l’uno muore anche l’altro.
Gli inseparabili sono due fratelli ebrei, Filippo e Samuel, il primo sposato  e mantenuto dalla moglie  Anna, una ex show girl di “non è la Rai” (Vi ricordate?Il programma di grande successo di pubblico  degli anni ’80 pensato e diretto da Gianni Boncompagni per le reti Finivest), semi anoressica e con gravi problemi psichici, mentre Samuel (Sami per gli amici) ha  una brillante carriera, ma anche  gravi problemi sessuali, sui quali l’Autore si sofferma morbosamente, fastidiosamente, dettagliatamente  e ripetutamente.
 Sami  sta per sposarsi con Silvia, ragazza priva di carattere e personalità, tanto  da accettare di convertirsi all’ebraismo.
Filippo da persona  nullafacente e, apparentemente, priva di interessi e  di attitudini, si rileva un grande disegnatore di fumetti, ed  un suo lavoro cinematografico comics arriva a Cannes e comincia a sbancare i botteghini e a ricevere numerosi premi internazionali.
 Questi eventi  determineranno conseguenze dirompenti nella vita di Filippo, che si vedrà anche  minacciato di morte da organizzazioni terroristiche islamistiche.
A sua volta, la quotidianità  professionale e affettiva di Samuel imploderà.
In realtà sullo sfondo v’è per tutta la narrazione ciò che è accaduto venticinque  anni prima al loro straordinario padre Leo che, dopo l’infame e ingiusta accusa di  aver molestato la “fidanzatina” dodicenne di Samuel, si era rinchiuso per la vergogna nel sottoscala, da  dove ne era uscito cadavere.
La moglie Rachel, madre di Filippo e Sami, donna di robusta volontà, si ingegnerà per cancellare la stessa esistenza sulla terra di Leo, il cui nome non sarà più  pronunziato sino all’apice finale.
Questo è il vero filo conduttore della storia, la cui drammaticità si manifesta ed esplode  nelle ultime cinquanta pagine: se questo romanzo vincerà il Premio Strega avverrà per queste!

Fabrizio Giulimondi

Nessun commento:

Posta un commento