martedì 16 ottobre 2012

IL SISTRI




Qualche parola sul SISTRI
L'introduzione del SISTRI nel nostro Paese rappresenta una delle misure di attuazione della direttiva della unione Europea n. 98 del 19 novembre 2008: in particolare dell'art. 17, il quale obbliga gli Stati ad adottare misure affinché produzione, raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni da garantire protezione dell’ambiente e della salute umana; a tal fine l’art. 17 prevede, tra l’altro, l’adozione di misure volte a garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale ed il controllo dei rifiuti pericolosi, per soddisfare i requisiti informativi su quantità e qualità di rifiuti pericolosi prodotti o gestiti.
Il SISTRI è disciplinato dal decreto ministeriale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 dicembre 2009  in attuazione delle previsioni degli artt. 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (c.d. codice dell’ambiente) e 14 bis del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, introdotto dalla legge di conversione 3 agosto 2009, n. 102.
Il decreto  17 dicembre 2009  individua i soggetti (“operatori”) e le attività di produzione, gestione  e trasporto di rifiuti (c.d. categorie di iscrizione) coinvolte nel processo di informatizzazione; ne definisce, inoltre, le modalità di iscrizione, obbligatoria o facoltativa, secondo determinate tempistiche. Tale decreto è stato a sua volta modificato ed integrato dai successivi provvedimenti del Ministero dell’Ambiente del 15 febbraio 2010, 9 luglio 2010 e 28 settembre 2010, che hanno mantenuto stabile l’entrata in vigore del SISTRI alla data del  1 ottobre 2010 ( dies ad quem  pluriprorogato al 30 giugno 2013).
L’art. 1,comma 1116, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007)  ha stanziato i fondi per la introduzione, l’organizzazione e la gestione del sistema in argomento.
Il decreto legislativo 16 gennaio 2008, n.4 ha stabilito l’obbligo della installazione ed utilizzazione di apparecchiature elettroniche per i soggetti già titolari del dovere di predisporre la documentazione  cartacea in materia di rifiuti speciali.
Purtroppo, come in tanti altri casi, alla cennata direttiva non è stata data ancora attuazione, nonostante l'articolo 40 fissasse al 12 dicembre 2010 il termine finale entro cui gli ordinamenti statuali (incluso quello italiano!) avevano l’obbligo di adeguarsi.
Per effetto dell’art. 6, secondo comma, del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, il sistema è stato transitoriamente soppresso, a seguito della immediata abrogazione dell’art. 14-bis del decreto legge 1 luglio 2009 n. 78, nonché degli artt. 188 bis, secondo comma, lett. a), 188 ter e 260 bis del codice dell’ambiente e, infine,  del decreto del Ministro dell’Ambiente del 17 dicembre 2009.
Tuttavia, in sede di conversione, la legge 14 settembre 2011 n. 148 ha modificato l’art. 6 del decreto legge n. 138 del 2011, ripristinando la disciplina legislativa e regolamentare riguardante il SISTRI e fissando al 9 febbraio 2012 il termine di inizio dell’operatività del sistema.
Tale termine è stato, poi, rinviato al 2 aprile 2012 in forza della modifica introdotta dall’art. 13, terzo comma, del decreto legge 29 dicembre 2011 n. 216.
In data 23 febbraio 2012 è stata approvata definitivamente la legge di conversione del decreto legge 29 dicembre 2011, n.   216 (il c.d. Milleproroghe), convertito in legge 24 febbraio 2012, n. 14,  che proroga al 30 giugno 2012 la piena operatività del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) per tutte le categorie di impresa.
Infine, dal 6 gennaio 2012 è in vigore il decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 10 novembre 2011, n. 219, dal titolo “Regolamento recante modifiche e integrazioni al decreto ministeriale del 18 febbraio 2011, n. 52, concernente il regolamento di istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI)”.
Pertanto – e per farla breve -  il SISTRI  non è ancora entrato in funzione.
A seguito delle difficoltà operative riscontrate nella fase di avvio sperimentale il Ministero dell’Ambiente ha richiesto alla DigitPA (Ente Nazionale per la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) una valutazione sulla operabilità del sistema. Quest’ultima ha trasmesso  le sue valutazioni il 16 maggio 2012, a ridosso  della entrata in funzione del SISTRI,  prevista al tempo per il 30 giugno 2012. Il parere della DigitPA solleva una serie di questioni in merito alle procedure seguite da parte del Ministero per l’affidamento alla società Selex-Finmeccanica della progettazione e realizzazione del SISTRI, in merito ai costi e al funzionamento del sistema. Il Ministero ha trasmesso questa relazione all’Avvocatura dello Stato ed al Comando del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri per le valutazioni di competenza.
Il Ministro dell’Ambiente Clini ha, altresì,  richiesto agli organi competenti della Amministrazione di effettuare una valutazione interna in relazione  a quanto osservato da parte della DigitPA. Le verifiche avviate richiedono tempi presumibilmente  non compatibili con l’entrata in funzione del SISTRI – che come da qui a poco vedremo -   è prevista per  il 1 luglio   2013. Il Ministro  ha, inoltre,  chiesto al  presidente di Confindustria e ai presidenti delle associazioni delle categorie interessate di valutare  le modalità per rendere finalmente fattivo il sistema, senza aggiungere oneri amministrativi alle già complesse procedure cui le imprese sono abitualmente sottoposte per rispettare gli adempimenti ambientali e, in particolare,  quelli sui rifiuti.
L'articolo 52 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 134,  ha sospeso l'operatività del SISTRI sino alla data del 30 giugno 2013 (questa, per ora, è l’ultima data utile); sono del pari sospesi i conseguenti adempimenti delle imprese interessate, nonché i pagamenti dei relativi contributi  di competenza  dell’anno in corso 2012.
Nonostante la procrastinazione  della entrata in vigore dell'operatività del SISTRI, nelle more la tracciabilità continua con il vecchio sistema cartaceo, ovvero per il tramite di formulari di identificazione e registro di carico e scarico e, rimane assoggettata alla disciplina, anche sanzionatoria, prevista per la tracciabilità dei rifiuti ante  decreto legislativo 3 dicembre  2010, n. 205 (normativa sui rifiuti).                                 
Il SISTRI è l’acronimo di Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti e nasce  su iniziativa del Ministero per l'Ambiente per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania, nell'ottica di una politica di prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalità organizzata (meglio conosciute come ecomafie) in ambito di smaltimento illecito dei rifiuti. 
In Campania, al fine di ottimizzare la gestione integrata dei rifiuti urbani, è stata prevista dall'art. 2 comma 2 bis del decreto legge 6 novembre 2009, n.  172, convertito nella legge 30 dicembre 2008, n. 210, la realizzazione del sistema di tracciabilità per tale tipologia, denominato SITRA, interconnesso con il SISTRI
In particolare, da un sistema cartaceo -  composto dal Formulario di identificazione dei rifiuti, dal Registro di carico e scarico e dal Modello unico di Dichiarazione ambientale (MUD) - si passa a sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche.
La gestione del SISTRI è stato affidato al Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (inizialmente si era pensato alla Guardia di Finanza) che dovrà garantire la messa a disposizione dei dati sulla produzione, movimentazione e gestione dei rifiuti. Il SISTRI sarà interconnesso con l' I.S.P.R.A. e l'Albo Nazionale Gestori Ambientali tramite il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in ordine ai dati relativi al trasporto dei rifiuti. Per garantire la tracciabilità dei rifiuti speciali anche per quanto riguarda il trasporto Marittimo e Ferroviario, il SISTRI sarà collegato  con i Sistemi Informativi della Guardia Costiera e delle Imprese Ferroviarie.
Pertanto, il SISTRI è concepito per la semplificazione del sistema di gestione e tracciabilità delle differenti tipologie di rifiuti (ospedalieri, urbani, speciali e pericolosi), avendo  il duplice obiettivo di semplificare l’iter di certificazione e verificabilità di tali materiali nel loro percorso e, di rendere trasparente il ciclo di distruzione dei rifiuti, abbattendo i costi sostenuti dalle imprese del settore.
Tale sistema impone ai soggetti coinvolti nella filiera dei rifiuti a comunicare in via telematica ad un “cervellone”  gestito dallo Stato, tutti i dati qualitativi e  quantitativi dei rifiuti detenuti,  trasportati,  smaltiti o sottoposti a trattamento di recupero.
Con esso viene imposto ai veicoli adibiti al trasporto  dei rifiuti di istallare impianti di tracciamento satellitare al fine di individuare i percorsi effettuati e di inserire  negli impianti stessi  sistemi di controllo elettronico per monitorare entrate ed uscite degli automezzi in parola. 
 Il SISTRI prevede più dettagliatamente di dotare gli utenti di un dispositivo elettronico USB per l’accesso in sicurezza al sistema dalla propria postazione. Tale dispositivo è idoneo a consentire la trasmissione dei dati e la registrazione degli stessi nonché la firma elettronica delle informazioni fornite. Nell'ambito del sistema, i veicoli che trasportano rifiuti verranno dotati di una black box per monitorarne il percorso e si installeranno impianti di videosorveglianza nelle discariche e negli inceneritori per un controllo degli accessi. Il SISTRI prevede inoltre, per le ipotesi di cattivo funzionamento dei dispositivi, anche l’istituzione di un numero verde. In questo modo si viene a creare un sistema-rete che consente di conoscere e monitorare il completo ciclo di vita dei rifiuti.
Il SISTRI semplifica le procedure e gli adempimenti, riducendo sensibilmente  i costi sostenuti dalle imprese e,  gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza e prevenzione dell'illegalità', esercitata prevalentemente dalla criminalità organizzata di stampo mafioso o camorristico.
Al fine di controllare nel modo più incisivo possibile  la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutto il loro ciclo, dalla raccolta al trattamento e smaltimento, viene ricondotto nel SISTRI il trasporto intermodale e posta particolare attenzione alla fase finale della loro eliminazione,  per il tramite dell'utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilita'  - come già prima esplicitato - al flusso in  entrata e in uscita dei veicoli nei luoghi predisposti ad accogliere i rifiuti, inclusi quelli speciali.
A tale proposito sulla Gazzetta Ufficiale del 5 Settembre  2011 n. 206 è stato pubblicato l'Accordo della Conferenza Unificata del 27 luglio 2011 fra Governo, Regioni e Autonomie locali in merito alla gestione delle informazioni sulla tracciabilita' dei rifiuti di cui il SISTRI è titolare, gestore ed esercente  il trattamento. Tale accordo prevede che gli Enti Locali e l'A.R.P.A. possano accedere al SISTRI attraverso il Catasto Telematico, al  fine di consultare i registri cronologici e le schede di movimentazione rifiuti dei soggetti obbligati all'iscrizione al sistri.
 Il SISTRI costituisce, in conclusione,  una nuova strategia volta a garantire un maggiore controllo sul trasporto dei rifiuti speciali. L'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'azione di politica economica che da tempo lo Stato, unitamente alle  Regioni,  sta conducendo nel campo della semplificazione normativa,  della efficienza della pubblica amministrazione e della riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese (a partire dal c.d. Statuto delle imprese, ossia dalla legge 11 novembre 2011, n. 180).
                          
                           prof. Fabrizio Giulimondi

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