lunedì 3 dicembre 2012

MANDORLE AMARE DI LAURENCE COSSE'

L’immigrata è Fadila ed è la coprotagonista della storia insieme ad Edith, appartenente alla  medio - alta borghesia francese.

         Edith  ha assunto come donna tuttofare Fadila, su richiesta di Aicha, una dei  cinque figli di quest’ultima.
Edith,  intenerita da questa  donna grande lavoratrice, la cui ignoranza della lingua la rende sola, per nulla integrata con il mondo esterno (Radila, secondo i seguaci della ideologia del “politicamente corretto”, non è analfabeta, ma non scolarizzata, come nota in maniera ironica l’Autrice nel riportare un dialogo fra Edith e una “operatrice del sociale”),  abbandonata dai figli, che si limitano a sfruttarla per ottenere da lei denaro e aiuto, decide di impartirle lezioni base  di francese.
Si crea un legame amicale fra le due signore, la cui la comunicazione avviene in un primo tempo  tramite l’insegnamento di fonemi, grafemi, lettere dell’alfabeto, sillabe, dittonghi e parole essenziali, come  il  nome e il cognome della discente e i numeri di cellulare dei suoi figli e delle sue figlie; successivamente con il triste – e frastagliato – racconto della  vita di Radila,  piena di violenza, schiavitù, solitudine e priva del calore di un sentimento sincero.
La narrazione si svolge fra il 2005 e il 2007.
La Cossè non indica mai date ma solo riferimenti di attualità, metodologia espressiva  di particolare interesse: il contenimento particolarmente duro  degli immigrati nord africani da parte della polizia spagnolo-marocchina nella enclave della Spagna in Marocco (2005); la morte dell’Abbé Pierre, il discusso sacerdote cattolico fondatore della Compagnia di Emmaus (22 gennaio 2007); la rivolta nelle balieu parigine (ottobre-novembre 2005);  la elezione di Nicolas Sarkozy (che vinse contro Segolene Royal) a Presidente della Repubblica Francese (16 maggio 2007).
Il finale è inaspettatamente tragico.

Fabrizio Giulimondi

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