giovedì 29 agosto 2013

"SHADOWHUNTERS - CITTA' DI OSSA" DI HARALD ZWART


Ieri è approdato nei cinema il film Shadowhunters di Harald Zwart,  trasposizione cinematografica della celebre saga letteraria fantasy The mortal instruments di Cassandra Clare. Credo che per lunghi anni ci terranno compagnia le storie dei cacciatori di demoni, visto che questa pellicola porta sul grande schermo il primo libro (“La città di ossa”) dei cinque sino ad ora pubblicati (oltre La città di ossa, La città di cenere, La città di vetro, La città degli angeli caduti e La città delle anime perdute), a cui si aggiungono  due freschi di conio:  The mortal instruments – city of heaven fire - che uscirà il prossimo 1 marzo -  e The shadowhunter’s codex, che sarà nelle librerie dal 29 ottobre 2013.

Oramai il genere fantasy imperversa nel mondo della letteratura e del cinema, con i suoi lunghi racconti e le complesse e articolate – talora farraginose -  trame, da quando la straordinaria trilogia  di Tolkien Il Signore degli Anelli si affacciò al pubblico, per essere seguita da La  storia infinita e da Eragon, per poi giungere alle due saghe letterario – cinematografiche di fama mondiale  più vicine per contenuti, struttura narrativa, stile, linguaggio, tecnica e approccio estetico all’opera in commento, ossia Twilight  e Harry Potter.

Non è un caso che l’attore che ricopre il ruolo del  coprotagonista maschile Jace Wayland, Jamie Campbell Bower, abbia già recitato in Harry Potter e i doni della morte, parti I e II e in The twilight saga – Breaking Dawn, parti I e II.

La bellissima Lilly Collins, interprete della  coprotagonista femminile Clary Fray, darà filo da torcere alla attrice Kristen Stewart (Bella Swan in  Twilight), perché oltre a possedere una avvenenza nel corpo, nel viso e nello sguardo che irrompe nella sala bucando lo schermo, veste i panni di un personaggio non eternamente in preda a tristezza, malinconia, angustia e mestizia, eternamente indecisa fra un lupo mannaro ed un succhiasangue:  Clary Fray, inconsapevole cacciatrice di demoni, figlia di un mondano (un essere umano) e di una donna discendente da coloro che bevvero  dalla Coppa Mortale,  ove un angelo vi aveva versato il proprio sangue (una sorta di babbana - sangue misto di umani e maghi -  alla Harry Potter maniera), è  un personaggio convincente, determinato, combattivo, dotato di una notevole  carica di sympatheia, qualità  decisamente mancante nella figura di  Bella.

Clary Fray scoprirà le sue capacità, abilità e poteri grazie ad un millenario cacciatore di demoni, Jace Wayland, anche se dall’aspetto fisico la vetustà dei suoi anni non si nota e credo che il suo interprete,  Jamie Campbell Bower, non sarà affatto sgradito al pubblico femminile e specie delle  adolescenti.

L’eterna lotta fra Bene e Male, fra Angeli e Demoni, si ripete in versione fortemente action movie, con un sapiente, abile ed armonico mixaggio  e shakeraggio degli guide lines che si riscontrano sia negli “episodi” dei film di Twilight (facendo sommessamente notare che la scena dell’attacco di un gruppo di vampiri da parte di grossi lupi mi pare  essere stata copiata da una omologa azione in Eclipse),  sia in quelli di Harry Potter, anche se in alcuni tratti emerge potente la cultura fantasy che il regista si è formata con Il  Signore degli anelli. Interessanti tracce squisitamente favolistiche si rinvengono verso la conclusione, momenti che ricordano la fiaba de La  bella addormentata nel bosco, mentre lo scambio  di tenerezze fra Jace e Clare in una scenografia multicolore di fiori che sbocciano ad un tocco magico, le fiabe  di Andersen e immagini di  Narnia.

Invero, l’opera nella sua lunga durata (130 minuti) è un costante aggancio testuale e immaginifico a lavori filmici precedenti. E’ sufficiente riflettere sul  demone le cui disgustose fattezza richiamano Fluido Mortale, film horror-fantascentifico del 1958; sui rabbiosi rottweiler che ricordano gli esseri malefici in fattezze canine ne  Il presagio, nella versione del 1976 e poi del 2006, tratto dall’omonimo e grandioso romanzo di David Seltzer;  su alcune  frasi pronunziate da Simon – eterno spasimante di Clare -  riprese dalla  famosa pellicola brillante Ghostbusters; sulla terrificante tramutazione demoniaca di una strega (apparentemente buona) che fa balzare la mente subitaneamente a L’esorcista,  che non ha bisogno di commenti. E sapete perché costei assume improvvisamente un aspetto terrificante? In ragione dell’ascolto di  alcune note di Bach accennate al pianoforte da Jace:  trovata geniale ed erudita in cui il grande compositore si scopre essere stato un cacciatore di demoni e le sue opere uno strumento per rivelarne la presenza.

La Coppa Mortale è il  centro di gravità di Shadowhunters - la città di ossa, da tutti cercata e voluta,  specialmente da Valentine, il cacciatore di demoni reietto per aver tradito la sua missione (una sorta di angelo ribelle di biblica e infernale memoria), che ne desidera la disponibilità al fine di eliminare i Nascosti (vampiri, licantropi, stregoni) e  far tornare la razza alle antiche origini di purezza (teorie nazionalsocialiste in salsa fantasy).

La Coppa Mortale rappresenta la  modernizzazione del Santo Graal, l’ampio bicchiere  che accolse il sangue di Cristo e,  qui,  bagnato da quello dell’angelo Rasostil,  fa assumere a chi ne entra in contatto energie fisiche, spirituali  e mentali proprie dei cacciatori dei demoni, riuniti nella congrega  dei Fratelli Silenti e vigilati dal Conclave,originario  possessore della Coppa.

Altamente consigliabile per gli amanti del genere.

Fabrizio Giulimondi

martedì 27 agosto 2013

"LA MIGLIORE OFFERTA" DI GIUSEPPE TORNATORE





Giuseppe Tornatore ci consegna un altro lavoro ad andamento lento -  come è stile peculiare della sua opera cinematografica -   La migliore Offerta”.

In ambienti vellutati e sofisticati, lievemente ovattati,  circondati da una aura di mistero, si sviluppa la storia di Virgil Oldman (Geoffry Rush), genio eccentrico, esperto d’arte, apprezzato in tutto il mondo come battitore d’aste di mobilio di pregio e pitture di grande valore. La sua vita scorre al riparo dai sentimenti, fuggendo anche dal contatto fisico con le persone con l’aiuto di guanti sempre indossati sulle mani.

L’incontro con Claire (Sylvia Hoeks),  una donna che si cela per lungo tempo agli occhi di Vigil, nascondendosi dietro una  parete della villa ove ella  abita,  presente in scena solo  con la voce, vellutata ed a tratti inquietante,  determinerà una cesura incolmabile nella esistenza di Vigil.

Claire vuole da quest’ultimo una valutazione del patrimonio di famiglia:  inizierà un rapporto che, alternandosi fra attacchi di ira e momenti di tenerezza, stravolgerà e travolgerà la vita dell’antiquario fino ad un finale inaspettato ed  imprevedibile, ove Robert, un giovane ed abilissimo restauratore, interpretato da Jim Sturgess, giocherà un decisivo ed  insospettabile ruolo.

Il cast è di eccezione e di respiro internazionale, al pari della colonna sonora dell’ineguagliabile Ennio Morricone (seppure rimane imbattuta – e forse imbattibile – quella di Mission).

In concorrenza con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino (recensita in questa stessa Rubrica), “La migliore offerta” ha prevalso sia nei Nastri d’Argento 2013 (miglior film), sia nel  David di Donatello 2013 (Premio come miglior film, miglior regista e miglior musicista).

E’ nelle sale italiane dal 1 gennaio di quest’anno e, chi non lo avesse ancora visto, fa ancora in tempo ad apprezzarne (o meno) il valore estetico  e contenutistico.

Fabrizio Giulimondi

FABRIZIO GIULIMONDI INVITA A PARTECIPARE AD ATREJU 2013

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giovedì 22 agosto 2013

lunedì 19 agosto 2013

FABRIZIO GIULIMONDI:"LE COSE BELLE NON DURANO MAI"

"Le cose belle non durano mai
dura solo cio' che è anonimo e triste"

Fabrizio Giulimondi

P.S. Leggete le tre recensioni sotto riportate. 
Il primo libro recensito "E l'eco rispose" e' superlativo.
Gli altri due, "Vipera" e "L'ipotesi del Male", sono molto, molto belli

"E L'ECO RISPOSE" DI KHALED HOSSEINI

“Si volge per osservarlo, il suo fratellone, il suo fedele alleato, ma il viso di lui è troppo vicino e non riesce a vederlo per intero. Vede solo la curva della fronte dove prende forma il naso e si incurvano le ciglia. Ma non le importa. Le basta essergli vicino, stare con lui, suo fratello, e mentre il sonno lentamente la trascina lontano, si sente immersa in un’onda di calma assoluta. Chiude gli occhi e si assopisce, serena, lì, dove tutto è limpido,radioso, racchiuso in un unico istante”.
Riccardo Muti quando dirige alcune opere verdiane cade in fenomeni di apnea travolto dalla potenza delle composizioni che prendono vita dinanzi al movimento delle sue mani e, dinanzi alla grandiosità della Cappella Sistina,  si può essere colti dalla sindrome di Stendhal.
Può capitare di avere le medesime sensazioni nel leggere “E l’eco rispose” di Khaled Hosseini (Piemme).
Il Cacciatore di Aquiloni  ci ha emozionato e Mille splendidi Soli ci ha reso silenti.
“E l’eco rispose” Vi penetrerà dentro e lì rimarrà.
Sa di zenzero, di zafferano e di cedro.
Odora di tristezza, di malinconia e di rimpianto, che si trasformano in una insistente, struggente e insostenibile bellezza che trascina e travolge il lettore  per tutto il racconto e non lo abbandona mai, perseguitandolo anche dopo aver letto l’ultima parola, permanendo nell’aria, perché il lettore sa di aver vissuto un’ emozione violenta e ne ha nostalgia come di un refolo di vento fresco in una giornata afosa che gli ha lambito il viso e, poi, lo ha lasciato. A quel refolo il lettore non  rinunzia e vuole sentirlo di nuovo sulla propria pelle.
Che cosa è la Bellezza? che cosa è la Tristezza?si possono sentire e  vivere nello stesso momento? Vedrete bellezza e tristezza negli occhi verdi di una donna molto amata dai capelli color del grano, che si sono dileguati però nel ricordo di  un sogno lontano prima del risveglio.
Amerete ogni singolo personaggio a cui l’Autore dedicherà una storia la quale, lentamente e impercettibilmente,  diverrà una tessera di un puzzle, un pezzo di un mosaico e, soltanto alla fine, tutto si ricomporrà e ogni vita narrata si congiungerà l’una all’altra e, finalmente, vedrete l’affresco nel suo intero splendore: ove prima v’era una assenza subentrerà una presenza.
La tela è stata dipinta con le parole e l’inchiostro verga  il segno di sentimenti profondi e indelebili e, con gli occhi umidi, Vi attarderete qualche minuto in più, dopo aver letto l’ultima vocale, indugiando immobili sulla pagina finale, con il libro incollato nelle Vostre mani.
Mille storie, mille apparenze, mille verità, ma la Verità è e sarà una sola: mille rivoli che, solo apparentemente lontani e confusi, confluiranno nello stesso fiume, confondendovi le loro acque.
L’ inizio è un viaggio: due fratellini afghani, Abdullah, di pochi anni più grande di Pari, e il loro padre, duro, d’onore, lavoratore instancabile, Sabur, invero capace  a  raccontare  fiabe popolari di jinn,  fate e div. Pari è venduta a ricchi signori e con la separazione dei due bambini la narrazione inizierà ad attraversare la Vostra anima,  per poi lì giacere:
Ho incontrato una fatina triste
Seduta all’ombra di una betulla.
Conosco una fatina triste
Che una notte il vento ha portato via con sé”

Fabrizio Giulimondi

"L'IPOTESI DEL MALE" DI DONATO CARRISI

Donato Carrisi, lo straordinario autore de “Il Suggeritore”, vincitore nel 2009 del Premio Bancarella e nel 2011 del Prix Polar e del Prix Livre de Poche, ha partorito un altro capolavoro del genere thriller-noir “L’ipotesi del Male (Longanesi).
E’ bello, è veramente bello, appassionante, avvincente, coinvolgente e non smetterete di leggerlo finché non avrete divorato l’ultima pagina. La cultura di antropologo criminale di Carrisi si evidenzia nelle delucidazioni che fornisce in molti passaggi del libro, quando gli affascinanti protagonisti del romanzo si imbattono in serial killer, mass murderer e disposofobici.
E’ dal buio che provengo. E’ nel buio che devo tornare”.
Mila è una poliziotta del Limbo, l’ufficio della polizia che si occupa di persone scomparse. Mila ha un figlia. Mila si taglia perché   il dolore fisico e il sangue meglio mostrano l’angoscia che ha dentro.
Berish è un criminologo, è un  reietto per una colpa mai commessa e sa che il Signore della Buonanotte esiste.
Sono in tanti che si rendono invisibili al mondo, molti di loro non tornano più. Alcuni ritornano, però, e uccidono: che cosa è l’ipotesi del Male? chi è Kairus, detto anche il Signore della Buonanotte?che cosa è l’esercito delle ombre?
Da pagina 1 a pagina 420 non avrete un attimo di tregua, perché i colpi di scena si susseguono, le storie si intrecciano, si intersecano, si aggrovigliano  e ne figliano altre, fino al coupe de theatre finale.
“Ti piacerebbe avere una altra vita?

Fabrizio Giulimondi

"VIPERA, NESSUNA RESURREZIONE PER IL COMMISSARIO RICCIARDI" DI MAURIZIO DE GIOVANNI

Splendido il giallo di Maurizio de Giovanni Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi(Einaudi), vincitore del premio Bancarella 2013.
Il riconoscimento è sicuramente meritato, visto che il racconto riesce a contenere armoniosamente ed efficacemente  elementi propri della letteratura poliziesca, unitamente a quelli appartenenti alla tradizione letteraria sentimentale-amorosa, poetica e metafisica.
Vi sono momenti di struggente lirica e di delicata prosa che fa dimenticare al  lettore di stare approcciando un testo dove vi è un assassino da acciuffare.
Io l’ho visto, sai, l’amore. L’ho conosciuto, l’ho incontrato. E’ fatto di dolore e di malinconia, di ansia e di ritorni. Non si consuma in un attimo….L’amore è fatto di aria fresca e fiori, di lacrime e risate……Amami…Dammi le mura e le stanze,e io ti darò tende e tappeti. Riempiamo insieme i nostri ricordi, portiamo le cose che abbiamo avuto quando ci attendevamo senza saperlo, e quelle nuove che troveremo insieme: che ognuno di esse, una cornice, un vaso, una sedia, ci ricordino per tutta la vita l’attimo in cui l’abbiamo scelta, guardandoci in silenzio….E tu?Tu che non chiedi mai niente, cosa chiedi alla notte di primavera?”
Anno 1932, decimo anno dell’Era Fascista, quarto anno della crisi economico-finanziaria globale del 1929. Napoli. La Pasqua sta irrompendo nella primavera con i suoi suggestivi riti e le sue toccanti usanze culinarie. Vipera è il nome d’arte della più bella prostituta partenopea. Lavora nella casa chiusa “Il Paradiso”, nome che porta in sé la contraddizione e la blasfemia del Male. Vipera viene ammazzata, soffocata con il suo stesso cuscino. Vipera è adorata e amata da molti, gli stessi che avrebbero almeno un indiscutibile movente  per eliminarla.
Ricciardi è un commissario, silenzioso, prudente e sa il fatto suo. Il detective ha soprattutto un dono: sente ciò che i morti pensano o pronunziano nel momento di essere uccisi o di togliersi la vita.
Ricciardi sa anche cosa ha detto Vipera mentre veniva assassinata.
Maione è il brigadiere che aiuta con un grande carico umano, amicale ed affettivo Ricciardi e il dottor Modo è il medico che si adopera per aiutare la povera gente, ma ha un difetto: è antifascista e il suo antifascismo gli farà passare guai, guai che arricchiranno la trama, interpolandola,  guai che si intrometteranno  nella ricerca dell’omicida di Vipera.
Non è facile trovare un romanzo che contenga così tanti spunti, suggestioni ed emozioni, gli uni  diversi  dagli altri ma sapientemente amalgamati  dall’abile mano dell’Autore. De Giovanni  ci ha donato un prodotto editoriale perfettamente confezionato, al pari della destrezza di un pasticcere  nel preparare una  pastiera…..Ebbene sì, la pastiera napoletana, e gustando questo libro ne capirete la ragione.

Fabrizio Giulimondi

venerdì 2 agosto 2013

FABRIZIO GIULIMONDI: E' TEMPO DI RIPOSARE



 
 
E’ tempo di vacanza…E’ tempo di sotterrare l’ascia della lotta……Il blog va in ferie…..Ma non troppo…..Qualche recensione su letture estive da consigliarVi vi saranno ancora…. Forse…Se avrò voglia di scrivere.

 

 

Buona estate e buona vita a tutti!!!

 

Fabrizio Giulimondi