martedì 17 settembre 2013

"RAGAZZE DI CAMPAGNA" DI EDNA O'BRIEN


  
Ragazze di campagna
 

 
“Ragazze di campagna” di Edna O’Brien (Elliot editore), probabilmente la più autorevole scrittrice inglese contemporanea a giudizio di Philip Roth, racconta la storia di due ragazze irlandesi poco più che adolescenti, Caithleen e Baba:  dolce, rigorosa e romantica la prima, quanto  carogna, scarseggiante di etica e calcolatrice la seconda.

Caithleen perde la madre a cui è molto legata e va a vivere sotto il tetto della famiglia di Baba. Sottoposta alle angherie dell’amica Caithleen, ottenuta  una borsa di studio per l’accesso agli studi superiori, sempre con la lucignolesca lifemate vicino, impegna alcuni anni in un monastero di suore. Da tale luogo  sarà cacciata, ovviamente a causa delle strampalate pensate della  arcigna amica-nemica.

In virtù della medesima borsa di studio la protagonista (Caithleen) e la “spalla” (Baba) si recheranno  nella agognata  “metropoli”, ossia Dublino. Lì conosceranno una esistenza  più “accesa”, vita  alla quale la nostra Caith non è proprio adatta.

Una entusiastica  critica ha accolto questo romanzo: “Ragazze di campagna è un libro bellissimo, bellissimo, bellissimo”; ”Un manuale di anatomia dell’anima. Ogni parola, ogni aggettivo, ogni frase sono così essenziali che non riesci mai a distrarti neanche per due righe”; ”Ribollente di sensualità ma pudico nel linguaggio”; ” Le piccole donne in cerca di libertà di Edna O’Brien continuano ancora oggi a raccontare qualcosa di eterno”; “Uno scandaloso puzzle di desideri femminili”.

Nel leggere questo libro, indubbiamente bello, ricco di un delicato fraseggio e affascinanti aggettivazioni, il lettore si renderà  agevolmente  conto  di quanto queste riflessioni – specie le ultime -   siano in tutto o in parte prive di radici nella narrazione.

Fabrizio Giulimondi

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