giovedì 6 novembre 2014

"IL CACCIATORE DEL BUIO" DI DONATO CARRISI

Dopo Il Suggeritore (vincitore del premio Bancarella 2009) e L’ipotesi del male (recensito in questa stessa Rubrica), si affaccia nelle librerie italiane un altro romanzo di Donato Carrisi Il cacciatore del buio (Longanesi), un autentico capolavoro thriller, carico di interminabile suspance e mistero e colorato di tinte cupe orlate di tenebra, un affresco letterario composito e potente.
Il penitenziere era in grado di rievocare il male che quello si portava dentro…Esistono alcune categorie di crimini che attirano l’attenzione della Chiesa….Si differenziano perché contengono una ‘anomalia’
Una figura antropomorfa esoterica di un uomo con la testa da lupo. Strade e piazze di Roma avviluppate da bellezza e magia. L’irraccontabile che si nasconde nella Roma sotterranea e catacombale. Palazzi romani antichi dove regna ancora l’inquietudine di chi vi ha vissuto. Pitture, dipinti e mosaici che seguono con sguardi tormentati personaggi che cercano verità indicibili, malefiche. Una ambientazione della storia dove non si distinguono più i confini fra letteratura e cinema e i tratti di penna e immagini filmiche si fondono indissolubilmente. Brian de Palm, Alfred Hitchcock, Jonathan Demme tessono il filo narrativo insieme a Carrisi. Sandra che consegna a Marcus la medaglietta di San Michele Arcangelo appartenuta a Clemente rimanda immediatamente la mente alla scena finale de L’esorcista. Transessualismo mortifero, metamorfosi kafkiane, bambini che come crisalidi diventano “altro” da adulti: assassini narrativi, psicopatici sapienti.
Hic est diabolus.
Il Bene e il Male sono dimensioni marcatamente opposte e avverse o sono due dimensioni di uno stesso Essere? Sono così irrimediabilmente separati come ne Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, o semplicemente l’uno è servente all’altro? il Male ancillare al Bene?
I siti archeologici, i monumenti e le chiese romane raccontano storie e leggende che riportano il lettore a tempi antichi che in realtà potrebbero sostanziare il nostro futuro.
Colis eum?
Un prete amnesico che è un penitenziere, ossia un cacciatore del buio: ”Lui era un cacciatore del buio. Non si trattava di una professione, era la sua natura. Il male non era semplicemente un comportamento da cui scaturivano effetti e sensazioni negative. Il male era una dimensione. E il penitenziere riusciva a scorgerla, vedendo ciò che gli altri non potevano vedere.”.
Fabrizio Giulimondi


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