venerdì 13 marzo 2015

"IL TEMPO DELLA VITA" DI MARCOS GIRALT TORRENTE


Il tempo della vita
Il narratore, un narratore adulto che raccontava la sua infanzia, era figlio unico, e l’epicentro della famiglia era la madre, con la quale viveva e condivideva l’ambivalente ricordo di un padre assente. Gli ho prestato preoccupazioni e pensieri di quelli che allora mi assillavano..”.
Che cosa è la Bellezza?
Che cosa è una struggente Bellezza?
Che cosa è una sconvolgente Bellezza?
Portentoso, magnifico, superbo, toccante, il romanzo autobiografico-terapeutico “Il tempo della vita” (Elliot Edizioni) dello scrittore spagnolo Marcos Giralt Torrente (indubbio erede di Javier Marias e di Enrique Vila-Matas), vincitore del Premio Nacional de Narrativa 2011 e del Premio Strega Europeo 2014, lascia senza fiato, turba, morde il cuore, lascia attoniti e con lo sguardo fisso. “Il tempo della vita” è letteratura e musica e cinema e pittura e teatro e poesia, e le parole e le immagini e le sonorità si fondono in una unica emozione.
Torrente effettua  una implacabile indagine introspettiva, senza pelle, a mani nude e  carne viva, con animo divelto,  dei sentimenti di un padre verso il figlio e del figlio verso il padre, di un padre che si riappropria di suo figlio e del figlio che si riappropria di suo padre.
E poi tutto si scolora e giunge la morte, nel cadenzarsi ritmico di verbi ripetuti ossessivamente, a mo' di anafora, lungo i quali la mente si perde in quella dell’Autore.
“…la nostra vita è impastata di fatti fortuiti. Da ogni decisione che prendiamo derivano infinite possibilità, per non parlare degli effetti che hanno su di noi le decisioni degli altri. Il futuro è incerto, viviamo nel presente. Il passato è l’unica cosa che pare inamovibile e tendiamo a mistificarlo. Ci offre un riferimento contro il quale ribellarci o con il quale riconciliarci. Possono essere i genitori o meno, e ciò basta perché rappresentino un conflitto.”.

Fabrizio Giulimondi

Nessun commento:

Posta un commento