lunedì 13 marzo 2017

"CI ALZEREMO IN PIEDI. L’ITALIA DALL’ABORTO ALLE UNIONI CIVILI: IL MIO VIAGGIO TRA PASSIONE CIVILE E TESTIMONIANZA CRISTIANA”, DI OLIMPIA TARZIA (LATERAN UNIVERSITY PRESS)

Copertina di 'Ci alzeremo in piedi'
Ci alzeremo in piedi ogni volta che la famiglia sarà minacciata”, così gridò San Papa Giovanni Paolo II dinanzi alle sempre più incalzanti, minacciose e numerose iniziative politiche, sociali, legislative ed istituzionali contro la Famiglia e contro la Vita dei più piccoli come delle persone anziane.
La bioeticista Olimpia Tarzia si racconta in un libro autobiografico, “Ci alzeremo in piedi. L’Italia dall’aborto alle unioni civili: il mio viaggio tra passione civile e testimonianza cristiana” (Lateran University Press), attraverso le tante battaglie da lei condotte in veste di biologa, consigliere regionale ed esponente di punta del Movimento per la Vita. Il lavoro ripercorre decenni di vicende politiche, elettorali e referendarie italiane per mezzo degli occhi appassionati della Tarzia. La vita e le lotte dell’Autrice costituiscono le lenti con le quali il lettore osserva la storia d’Italia dalla legge sull’aborto del 1978, a quella del 2004 n.40, per giungere alle unioni civili ed approdare al devastante “gender”.
Passione, socialità e politica tutta al femminile con al centro i diritti non disponibili: l’essere umano deve prender coscienza che non tutto è a sua disposizione, ma vi sono dimensioni che prescindono e sono oltre egli stesso, al pari della vita, della morte, del patrimonio genetico, della propria fisicità maschile e femminile.
La battaglia di Olimpia è coraggiosa perché va a scontrarsi con il “Pensiero Unico”, il cui braccio ideologico armato è il “Politicamente Corretto” che possiede supporter potenti, danarosi e ovunque permeati.
Il titolo è paragonabile al letto di un fiume, anzi, di un torrente, che tracima la mente ed il cuore del lettore, un letto che viene riempito con parole che trasudano tensione cristiana e civile, intrecciate e inscindibili fra di loro, fuse in quella incerta linea di confine dove l’orizzonte non è né cielo né mare né terra ma cielo e mare e terra insieme: è un orizzonte che sa di vittoria e di speranza, anche quando tutto sembra crollare e dissolversi.
Ci alzeremo in piedi” non è un algido elenco di “cose fatte” o “ancora da fare”, ma tranci di anima che si sono fatti vita vissuta, carne e sangue, vene pulsanti nei polsi, battiti cardiaci che impazziscono prima di una intervista con temibili avversari o nell’attesa di un delicato intervento pubblico.
Lungo le pagine si ben comprende quanto quei “NO!” sommessamente pronunziati o urlati siano costati alla Autrice. Forse un massificato “SI!” sarebbe stato più agevole, ma Olimpia Tarzia si è alzata in piedi perché la parte più profonda, intima e invalicabile dell’essere umano era minacciata.
Fabrizio Giulimondi




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