venerdì 9 ottobre 2020

FABRIZIO GIULIMONDI: "TERRORE E IGNORANZA SONO IL VIATICO PER UNA INCIPIENTE DITTATURA"

 

 Coronavirus, ecco le immagini del virus - la Repubblica

 La paura fa dire che 2+2 fa 5, 6 o anche 12, e chi osa dire che fa 4 è un negazionista e non uno che pensa, ragiona, analizza e compara.

Guardate i numeri sotto riportati: si commentano da soli anche se la paura farà dire che 2+2 fa 32.

Si desidera far notare solo alcune cose:

1)  È ancora vigente l'art. 656 del codice penale che sanziona penalmente la pubblicazione o la diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico;

2)  Sono ancora vigenti gli art. 85 del R.D 773/1931 e 5 della legge 152/1975, alla luce dei quali i penalisti si stanno interrogando sulla compatibilità dell'uso obbligatorio delle mascherine in luoghi aperti o aperti al pubblico (penso alle banche e alle gioiellerie) con disposizioni penali che vietano mascheramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico, incluse le manifestazioni;

3)  Coprire il viso e bocca per molte ore, visto che la mascherina è obbligatoria in strada, in ufficio, nelle scuole e nelle università, può determinate, a detta di molti medici, problemi di tipo sanitario e, a detta di psichiatri e psicologi, crisi claustrofobiche e di panico;

4)  La circolare del Ministero della Salute del 27 febbraio scorso afferma che sussiste rischio di contagio se si sta sotto i due metri di distanza e per un periodo superiore ai 15 minuti: come si concilia ciò con l'uso di mascherine all'aperto in cui una persona cammina per strada e incrocia per una manciata di nanosecondi un'altra persona?

5)  Ci si è posti il problema dei danni irreversibili a livello psicologico e di sviluppo della personalità nei bambini che, sin dai primi anni di vita, vedono l'atro come un potenziale portatore di una malattia?

6)  Una società in cui per una buona parte della giornata non si vedono più volti, volti che, a detta di qualcuno, dovrebbero essere nascosti anche in casa se in presenza di parenti o amici, non è forse letteratura distopica che diviene dispotismo e, infine, terrificante realtà?

È QUESTA LA DIMENSIONE UMANA IN CUI VOGLIAMO VIVERE E FAR CRESCERE I NOSTRI FIGLI E NIPOTI?

Mi auguro leggiate con attenzione i dati sotto riportati, ricordandoVi che la popolazione italiana è composta da sessanta milioni di anime e che ogni giorno muoiono 485 persone per tumore e 630 per infarto.

Buona riflessione!

Fabrizio Giulimondi

 

23 marzo                                                         8 ottobre

Nuovi positivi  4789                                                                             4458

Decessi                                   601                                                         22

Tamponi                              17.000                                                       128.000

% positivi su tamponi          28%                                                           3.5%

Terapia intensiva                  3204                                                          358

Ricoverati                               20692                                                      3925

 

 

venerdì 2 ottobre 2020

"LACCI" di DANIELE LUCCHETTI


Lacci” di Daniele Lucchetti, con un cast di eccezione (Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno), è un film profondamente introspettivo, psicologico, intimo, che scava impietosamente dentro le relazioni affettive, sentimentali, di coppia.

La verità e la trasparenza sono valori anche quando destrutturano un matrimonio e scarnificano l’anima del coniuge tradito?

Rimanere insieme per il gusto di mestare sull’accaduto, oramai passato, oramai remoto, per una vita intera e devastare l’esistenza dell’autore del misfatto, che non ha mai dimenticato l’amore per la propria amata amante.

Il tempo non riduce ma amplifica ciò che non è potuto essere: il sentimento è potenziato dal ricordo, dal fallimento, dalla rinuncia, dal rimpianto, dalla malinconia. Il ricordo copre e cancella ciò che non andava per esaltare solo ciò che era bello. Il dimenticabile diviene indimenticabile.

Una pellicola sulla crudeltà di recondite dinamiche fra marito e moglie, sulla debolezza di carattere del fedifrago e la folle reazione del tradito che tutti coinvolge e tutto distrugge, e autodistrugge.

Dialoghi incisivi e ottimamente ritmati e un recitativo di stampo teatrale in cui le immagini non si concentrano mai sull’individuo ma sulla coppia, nella quale l’individuo esiste in risposta all’altro.

In “Lacci”, metaforici e fisici, l’interpretazione vocale, espressiva, mimica e corporea domina piacevolmente sullo spettatore.

Fabrizio Giulimondi