tag:blogger.com,1999:blog-2434616188830777781.post3744694621618195055..comments2024-02-09T23:13:39.474-08:00Comments on Fabrizio Giulimondi - Recensioni libri: "UN GIORNO DEVI ANDARE" DI GIORGIO DIRITTIFabrizio Giulimondihttp://www.blogger.com/profile/08017057991485675467noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-2434616188830777781.post-64293155661330931212013-04-25T11:37:44.716-07:002013-04-25T11:37:44.716-07:00Bellissimo!Grazie!Bellissimo!Grazie!Fabrizio Giulimondihttps://www.blogger.com/profile/08017057991485675467noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2434616188830777781.post-84886916265254295532013-04-25T10:07:29.933-07:002013-04-25T10:07:29.933-07:00Un film che fa riflettere: bellissime le immagini,...Un film che fa riflettere: bellissime le immagini, inquietante il contenuto.<br />Al termine della proiezione, ho visto spettatori uscire dal cinema visibilmente commossi, altri stranamente silenziosi e turbati, altri ancora quasi seccati. Ognuno di noi, in quelle quasi due ore di “buio”, non ha potuto non confrontarsi con se stesso.<br />"Un giorno devi andare" appartiene a quel genere di film, di fronte ai quali nessuno può rimanere indifferente, essendo costretto, che lo voglia o meno, a denudarsi e a guardarsi dentro, spogliato di quell’abito rassicurante che una pseudo-cultura, fatta di alibi mediatici più che di verità, quotidianamente fornisce.<br />Natura vs Cultura è la prima coppia di categorie assiologiche che nel film si scontra; Uguaglianza vs Diversità, o meglio in altre parole, Appartenenza vs Non Appartenenza è l’altra.<br />Categorie di contrari che si intersecano, si sovrappongono, si allontanano per poi incrociarsi di nuovo.<br />Augusta, la protagonista del film, con l’anima devastata dalla morte nel suo grembo del figlio che aspettava, deve fare i conti con entrambe.<br />Drammatico, soprattutto perché taciuto, è il suo dolore, un dolore che si snoda per tutto il film come un fil rouge, come un lungo fiume.<br />E’ l’isotopia figurativa dell’acqua a veicolare, per l’appunto, la relazione di contrarietà tra Natura e Cultura: l’acqua del maestoso fiume, che scorre lento e imperturbabile, quasi sottratto alla realtà del tempo e l’acqua contaminata dai rifiuti, in cui si specchia colorata e cruda la favela, metafora di una civiltà che, avendo perso la propria identità, (e qui le due opposte coppie di categorie assiologiche si intersecano), “cade a pezzi”, mettendo a rischio la sua stessa sopravvivenza.<br />E sempre acqua, anche se questa volta in forma di neve, è quella che fa da sfondo alla purezza algida del monastero, lontano dal mondo reale, “perso” nella natura, tra le montagne, ma il cui gelo sembra riflettersi e simbolicamente materializzarsi sul volto contratto, quasi senza mimica, della madre dolente, che nel mondo, nascondendosi dietro la sua maschera “sociale”, è pur costretta a vivere.<br />La complessa costruzione dell’identità, perseguita nel difficile cammino che si snoda tra diversità ed uguaglianze, è l’altra chiave di lettura del film.<br />L’uguaglianza è vista nel suo risvolto sociale di appartenenza, la diversità è intesa come non appartenenza.<br />La sofferenza precipita l’animo nell’isolamento dalla realtà. E poco importa se il mondo è quello colorato dell'America Latina o quello grigio del nord Italia. La “non appartenenza” fa, comunque, perdere ogni senso al cammino, rende estranei ad ogni mondo, spinge a fuggire persino da se stessi, poiché la "tua" vita senti che essa stessa non ti appartiene più. Non sai dove andare, ma sai solo che "devi" andare, alla ricerca di una "appartenenza" a qualcosa o a qualcuno, senza la quale non puoi più riuscire a vivere.<br />Il tentativo di superamento del dolore da parte di Augusta si intreccia allora con la messa in discussione della sua stessa identità. Diventa faticoso percorso di ricerca di una identità nuova.<br />Emblematica l'ultima scena, con la canoa che si muove fendendo le alte erbe del fiume, lentamente … ma ben decisa ad andare avanti.<br />Franca TribioliFranca Tribiolihttps://www.blogger.com/profile/04335212215566566203noreply@blogger.com