Qualche parola sul SISTRI
L'introduzione del SISTRI nel nostro Paese rappresenta una delle misure di
attuazione della direttiva della unione Europea n. 98 del 19 novembre 2008: in
particolare dell'art. 17, il quale obbliga gli Stati ad adottare misure affinché
produzione, raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento dei rifiuti
pericolosi siano eseguiti in condizioni da garantire protezione dell’ambiente e
della salute umana; a tal fine l’art. 17 prevede, tra l’altro, l’adozione di
misure volte a garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione
finale ed il controllo dei rifiuti pericolosi, per soddisfare i requisiti
informativi su quantità e qualità di rifiuti pericolosi prodotti o gestiti.
Il SISTRI è disciplinato dal decreto ministeriale del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 dicembre 2009
in attuazione delle previsioni degli artt. 189 del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152 (c.d. codice dell’ambiente) e 14 bis del decreto
legge 1 luglio 2009, n. 78, introdotto dalla legge di conversione 3 agosto
2009, n. 102.
Il decreto 17 dicembre 2009 individua i soggetti
(“operatori”) e le attività di produzione, gestione e trasporto di
rifiuti (c.d. categorie di iscrizione) coinvolte nel processo di informatizzazione;
ne definisce, inoltre, le modalità di iscrizione, obbligatoria o facoltativa,
secondo determinate tempistiche. Tale decreto è stato a sua volta modificato ed
integrato dai successivi provvedimenti del Ministero dell’Ambiente del 15
febbraio 2010, 9 luglio 2010 e 28 settembre 2010, che hanno mantenuto stabile
l’entrata in vigore del SISTRI alla data del 1 ottobre 2010 ( dies ad
quem pluriprorogato al 30 giugno 2013).
L’art. 1,comma 1116, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria
2007) ha stanziato i fondi per la introduzione, l’organizzazione e la
gestione del sistema in argomento.
Il decreto legislativo 16 gennaio 2008, n.4 ha stabilito l’obbligo della
installazione ed utilizzazione di apparecchiature elettroniche per i soggetti
già titolari del dovere di predisporre la documentazione cartacea in
materia di rifiuti speciali.
Purtroppo, come in tanti altri casi, alla cennata direttiva non è stata
data ancora attuazione, nonostante l'articolo 40 fissasse al 12 dicembre 2010
il termine finale entro cui gli ordinamenti statuali (incluso quello italiano!)
avevano l’obbligo di adeguarsi.
Per effetto dell’art. 6, secondo comma, del decreto legge 13 agosto 2011
n. 138, il sistema è stato transitoriamente soppresso, a seguito della
immediata abrogazione dell’art. 14-bis del decreto legge 1 luglio 2009
n. 78, nonché degli artt. 188 bis, secondo comma, lett. a), 188 ter
e 260 bis del codice dell’ambiente e, infine, del decreto del
Ministro dell’Ambiente del 17 dicembre 2009.
Tuttavia, in sede di conversione, la legge 14 settembre 2011 n. 148 ha modificato l’art. 6
del decreto legge n. 138 del 2011, ripristinando la disciplina legislativa e
regolamentare riguardante il SISTRI e fissando al 9 febbraio 2012 il termine di
inizio dell’operatività del sistema.
Tale termine è stato, poi, rinviato al 2 aprile 2012 in forza della
modifica introdotta dall’art. 13, terzo comma, del decreto legge 29 dicembre
2011 n. 216.
In data 23 febbraio 2012 è stata approvata definitivamente la legge di
conversione del decreto legge 29 dicembre 2011, n. 216 (il c.d. Milleproroghe),
convertito in legge 24 febbraio 2012, n. 14, che proroga al 30
giugno 2012 la piena operatività del sistema di controllo della tracciabilità
dei rifiuti (SISTRI) per tutte le categorie di impresa.
Infine, dal 6 gennaio 2012 è in vigore il decreto del Ministro
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 10 novembre 2011, n. 219,
dal titolo “Regolamento recante modifiche e integrazioni al decreto
ministeriale del 18 febbraio 2011, n. 52, concernente il regolamento di
istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI)”.
Pertanto – e per farla breve - il SISTRI non è ancora
entrato in funzione.
A seguito delle difficoltà operative riscontrate nella fase di avvio
sperimentale il Ministero dell’Ambiente ha richiesto alla DigitPA (Ente
Nazionale per la
Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) una
valutazione sulla operabilità del sistema. Quest’ultima ha trasmesso le
sue valutazioni il 16 maggio 2012,
a ridosso della entrata in funzione del SISTRI,
prevista al tempo per il 30 giugno 2012. Il parere della DigitPA solleva
una serie di questioni in merito alle procedure seguite da parte del Ministero
per l’affidamento alla società Selex-Finmeccanica della progettazione e
realizzazione del SISTRI, in merito ai costi e al funzionamento del sistema. Il
Ministero ha trasmesso questa relazione all’Avvocatura dello Stato ed al
Comando del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri per le
valutazioni di competenza.
Il Ministro dell’Ambiente Clini ha, altresì, richiesto agli organi
competenti della Amministrazione di effettuare una valutazione interna in
relazione a quanto osservato da parte della DigitPA. Le verifiche avviate
richiedono tempi presumibilmente non compatibili con l’entrata in
funzione del SISTRI – che come da qui a poco vedremo - è prevista
per il 1 luglio 2013. Il Ministro ha, inoltre,
chiesto al presidente di Confindustria e ai presidenti delle
associazioni delle categorie interessate di valutare le modalità per
rendere finalmente fattivo il sistema, senza aggiungere oneri amministrativi
alle già complesse procedure cui le imprese sono abitualmente sottoposte per
rispettare gli adempimenti ambientali e, in particolare, quelli sui
rifiuti.
L'articolo 52 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in
legge 7 agosto 2012, n. 134, ha sospeso l'operatività del SISTRI sino
alla data del 30 giugno 2013 (questa, per ora, è l’ultima data utile);
sono del pari sospesi i conseguenti adempimenti delle imprese interessate,
nonché i pagamenti dei relativi contributi di competenza dell’anno
in corso 2012.
Nonostante la procrastinazione della entrata in vigore
dell'operatività del SISTRI, nelle more la tracciabilità continua con il vecchio
sistema cartaceo, ovvero per il tramite di formulari di identificazione e
registro di carico e scarico e, rimane assoggettata alla disciplina, anche
sanzionatoria, prevista per la tracciabilità dei rifiuti ante
decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 (normativa sui
rifiuti).
Il SISTRI è l’acronimo di Sistema di Controllo della Tracciabilità dei
Rifiuti e nasce su iniziativa del Ministero per l'Ambiente per permettere
l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello
nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania,
nell'ottica di una politica di prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di
criminalità organizzata (meglio conosciute come ecomafie) in ambito di
smaltimento illecito dei rifiuti.
In Campania, al fine di ottimizzare la gestione
integrata dei rifiuti urbani, è stata prevista dall'art. 2 comma 2 bis del decreto legge 6 novembre 2009,
n. 172, convertito nella legge 30
dicembre 2008, n. 210, la realizzazione del sistema di tracciabilità per tale
tipologia, denominato SITRA, interconnesso con il SISTRI
In particolare, da un sistema cartaceo - composto dal Formulario
di identificazione dei rifiuti, dal Registro di carico e scarico e dal Modello
unico di Dichiarazione ambientale (MUD) - si passa a sistemi elettronici in
grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli
nelle discariche.
La gestione del SISTRI è stato affidato al Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente
(inizialmente si era pensato alla Guardia di Finanza) che dovrà garantire la
messa a disposizione dei dati sulla produzione, movimentazione e gestione dei
rifiuti. Il SISTRI sarà interconnesso con l' I.S.P.R.A. e l'Albo Nazionale
Gestori Ambientali tramite il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, in ordine ai dati relativi al trasporto dei rifiuti. Per
garantire la tracciabilità dei rifiuti speciali anche per quanto riguarda il
trasporto Marittimo e Ferroviario, il SISTRI sarà collegato con i Sistemi
Informativi della Guardia Costiera e delle Imprese Ferroviarie.
Pertanto, il SISTRI è concepito per la semplificazione del sistema di
gestione e tracciabilità delle differenti tipologie di rifiuti (ospedalieri,
urbani, speciali e pericolosi), avendo il duplice obiettivo di
semplificare l’iter di certificazione e verificabilità di tali materiali
nel loro percorso e, di rendere trasparente il ciclo di distruzione dei
rifiuti, abbattendo i costi sostenuti dalle imprese del settore.
Tale sistema impone ai soggetti coinvolti nella filiera dei rifiuti a
comunicare in via telematica ad un “cervellone” gestito dallo
Stato, tutti i dati qualitativi e quantitativi dei rifiuti
detenuti, trasportati, smaltiti o sottoposti a trattamento di
recupero.
Con esso viene imposto ai veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti
di istallare impianti di tracciamento satellitare al fine di individuare i
percorsi effettuati e di inserire negli impianti stessi sistemi di
controllo elettronico per monitorare entrate ed uscite degli automezzi in
parola.
Il SISTRI prevede più dettagliatamente di dotare gli utenti di un
dispositivo elettronico USB per l’accesso in sicurezza al sistema dalla propria
postazione. Tale dispositivo è idoneo a consentire la trasmissione dei dati e
la registrazione degli stessi nonché la firma elettronica delle informazioni
fornite. Nell'ambito del sistema, i veicoli che trasportano rifiuti
verranno dotati di una black box per monitorarne il percorso e si
installeranno impianti di videosorveglianza nelle discariche e negli
inceneritori per un controllo degli accessi. Il SISTRI prevede inoltre, per le
ipotesi di cattivo funzionamento dei dispositivi, anche l’istituzione di un
numero verde. In questo modo si viene a creare un sistema-rete che
consente di conoscere e monitorare il completo ciclo di vita dei rifiuti.
Il SISTRI semplifica le procedure e gli adempimenti, riducendo
sensibilmente i costi sostenuti dalle imprese e, gestisce in modo
innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di
maggiore trasparenza e prevenzione dell'illegalità', esercitata prevalentemente
dalla criminalità organizzata di stampo mafioso o camorristico.
Al fine di controllare nel modo più incisivo possibile la
movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutto il loro ciclo, dalla raccolta
al trattamento e smaltimento, viene ricondotto nel SISTRI il trasporto
intermodale e posta particolare attenzione alla fase finale della loro
eliminazione, per il tramite dell'utilizzo di sistemi elettronici in grado
di dare visibilita' - come già prima esplicitato - al flusso in
entrata e in uscita dei veicoli nei luoghi predisposti ad accogliere i rifiuti,
inclusi quelli speciali.
A tale proposito sulla Gazzetta Ufficiale del 5 Settembre 2011 n. 206 è stato pubblicato l'Accordo
della Conferenza Unificata del 27 luglio 2011 fra Governo, Regioni e Autonomie
locali in merito alla gestione delle informazioni sulla tracciabilita' dei
rifiuti di cui il SISTRI è titolare, gestore ed esercente il trattamento. Tale accordo prevede che gli
Enti Locali e l'A.R.P.A. possano accedere al SISTRI attraverso il Catasto
Telematico, al fine di consultare i
registri cronologici e le schede di movimentazione rifiuti dei soggetti
obbligati all'iscrizione al sistri.
Il SISTRI costituisce, in conclusione, una nuova strategia
volta a garantire un maggiore controllo sul trasporto dei rifiuti speciali.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'azione di politica economica che da
tempo lo Stato, unitamente alle Regioni,
sta conducendo nel campo della semplificazione normativa, della
efficienza della pubblica amministrazione e della riduzione degli oneri
amministrativi gravanti sulle imprese (a partire dal c.d. Statuto delle
imprese, ossia dalla legge 11 novembre 2011, n. 180).
prof. Fabrizio Giulimondi