lunedì 29 novembre 2021

"IL CERCATORE DI LUCE" di CARMINE ABATE

 


La vera protagonista dell’ultimo romanzo “Il cercatore di luce” (Mondadori), dello Scrittore calabro-arbëreshë Carmine Abate, è la luce.

La luce pervade ogni parola ed ogni personaggio del libro, ogni immagine ed ogni paesaggio.

La luce colora ogni angolazione del racconto, tutti gli spazi delle case, le montagne della Sila e del Trentino, il Lago di Garda, i fiumi ed i torrenti dei boschi.

La luce è dentro le donne e gli uomini di cui Abate narra le vite semplici e grandiose, illuminandone le anime, i cuori e le menti. La luce nasconde i segreti di ognuno di loro.

Bellissimo, armonioso, morbido, emozionante, commovente, arioso, splendente.

Dipinti e scrittura si mischiano come nella straordinaria vita del grande pittore italiano Giovanni Segantini, intorno alla quale si forma un fitto reticolato di affetti e racconti, in cui il passato ed il presente diventano un tutt’uno per dirigersi verso il futuro.

È un’opera materna, tenera, delicata, come l’abbraccio di quella madre, raffigurata da Segantini, che tiene il figlio dormiente fra le braccia, quel bimbetto che è Giovanni e quella madre da cui tutti vorrebbero farsi cullare.

Abate è il Maestro dell’intimità, della famiglia con la F maiuscola e delle radici intramontabili, della voce di luoghi che parlano di silenzi antichi che attraggono a sé come calamiti le persone, per sempre.

Le storie non scappano….come  se le storie, per essere vitali, avessero bisogno di “maggiore luce, maggiore aria e maggiore verità.”.

Fabrizio Giulimondi

giovedì 4 novembre 2021

FABRIZIO GIULIMONDI: "LOBBYING E ADVOCACY"

 8,661 Foto Advocacy, Immagini e VettorialiAttività di lobbying parola sfera cloud concetto su sfondo bianco Foto  stock - Alamy


Il Lobbying mira a ottenere il perseguimento di un interesse particolare, ossia consiste in un gruppo di pressione (lobby), inteso come gruppo organizzato di persone o aziende che cerca di influenzare dall'esterno le Istituzioni al fine di ottenere la tutela dei propri specifici interessi.

L’Advocacy, diversamente, è una forma di attivismo volta ad allargare la sfera dei diritti, delle regole, delle risorse per gruppi e individui, mediante relazioni con le Istituzioni, sensibilizzazione dell’opinione pubblica, diffusione di messaggi tramite il sistema dei mass media, manifestazioni e mobilitazioni.

Si può fare Advocacy, ad esempio, per richiedere pari opportunità fra donne e uomini nel mondo del lavoro pubblico e privato, dipendente, professionale e artigianale.

A fare Advocacy sono spesso movimenti sociali o organizzazioni non profit. Si tratta di una forma di attivismo che si fonda sul un ruolo rilevante della comunicazione, considerata come strumento principale per informare i decisori pubblici e proporre loro norme e soluzioni, prospettare una visione positiva di un tema ai mass media e all'opinione pubblica, educare, infine, a nuovi paradigmi e modelli di comportamento la comunità nazionale La comunicazione è posta in essere senz'altro tramite i canali "classici", quali giornali e programmi televisivi, ma, soprattutto, per mezzo del web e dei social, facendosi supportare da uomini dello spettacolo e del calcio, da Youtuber ed Influencer, ossia da soggetti che hanno mostrato nel tempo di essere più seguiti ed ascoltati dei politici, degli uomini delle Istituzioni e del mondo accademico, religioso e culturale.

Ciò che viene letto su facebook o visto su instagram o tiktok è ritenuto più credibile di quanto scritto su un quotidiano o di quanto detto da personalità che studiano un certo argomento da decenni.

V'è una indissolubile sinergia fra Advocacy e comunicazione. Youtuber e Influencer possono condizionare il pensiero di decine di milioni di persone, potendo formare la coscienza di adolescenti che vanno ad identificare le proprie idee con quelle del proprio "beniamino telematico".

L'Advocacy dà quasi vita ad una sorta di co-decisione, perché è vero che essa svolge il ruolo di propulsore, stimolatore, proponente, ma è altrettanto vero che più è forte il suo peso e più l'organo decisore è condizionato e fortemente influenzato nell'adottare la decisione richiesta, per non perdere consenso o non entrare in contrasto con una certa porzione della società. Da sottolineare che l'Advocacy è forte se le "voci" che la aiutano sono possenti, famose e diffuse ovunque: più i "personaggi" sono conosciuti e "amati" da moltitudini di individui e più l'Advocacy risulta essere capace di incidere sul Potere decidente ottenendo da quest'ultimo la norma o l'atto sperato.

Mentre il Lobbying è tradizionalmente una attività "in presenza" che si svolge per lo più fuori da occhi indiscreti, dentro i Palazzi della Politica e delle Istituzioni, l'opera di Advocacy è pubblica, visibile, massmediatica correndo, anche, lungo i mille rivoli di internet, sotto gli occhi di tutti, proprio perché consiste nello spingere il maggior numero di persone verso la proposta indicata, aumentando così la probabilità che le Autorità decisionali, quali, ad esempio, il Parlamento ed il Governo, convergano, accogliendolo e regolandolo, sul pensiero portato  dall'originale  gruppo proponente esercente l'Advocacy.

Forse è tempo di normare queste materie, partendo, come è accaduto oramai in molti Paesi europei e non, dal Lobbying,  per pervenire - perché no? - all'Advocacy.

Fabrizio Giulimondi 

lunedì 25 ottobre 2021

"LE TRE DEL MATTINO" di GIANRICO CAROFIGLIO



Nella vera notte buia dell’anima sono sempre le tre del mattino.”.

Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio (Einaudi, 2017) è un romanzo sul fascino del perdersi, un libro che rapisce il lettore e lo proietta dentro se stesso. Si inizia a leggerlo ed il tempo rimane sospeso fra le intercapedini di parole perfette ed una storia umanamente meravigliosa.

Un padre scopre il proprio figlio. Il figlio scopre il proprio padre. Tutto in due giorni e due notti. Un evento che avrebbe dovuto essere sgradevole e che invece trasforma le vite di un uomo e di un ragazzo. L’atmosfera marsigliese e il sottofondo Jazz danno quel tocco bohémien che rende la narrazione irresistibile.

Le esistenze dei protagonisti assumono una connotazione balikwas, perdendo quell’angst che prima le faceva incespicare, turbandole e perturbandole.

“In qualche modo cominciavo ad intuire i misteri della città in cui ci muovevamo oramai da tante ore. Mi sembrava di percepire gli spazi nascosti, le vite segrete, le finestre dove le ombre delle persone passavano per un attimo e sparivano per sempre. Scorgevo, nelle linee spezzate di quelle vie, la cifra nascosta della mia vita presente e soprattutto di quella futura.”.

Fabrizio Giulimondi


mercoledì 6 ottobre 2021

FABRIZIO GIULIMONDI: "SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE DOPO LA PANDEMIA"

 

 Made In Italy - Foto e Immagini Stock - iStock

Il cibo è nutrimento, scoperta, piacere, convivialità. La pandemia ci ha insegnato quanto tutto questo sia più che mai vero.

Durante il lockdown ed il "coprifuoco" le famiglie si sono riunite certamente di più fra di loro, avvertendo maggiormente la necessità di mettere a tavola cibo di qualità, pietanze fatte con prodotti di eccellenza.

Il Made in Italy in quel periodo non è stato solo un'espressione usata e abusata, bensì una realtà con cui ogni italiano si è confrontato ogni giorno.  

Prodotti alimentari e cucina della tradizione sono un vero e proprio patrimonio culturale che trae origine da passione, professionalità, ingegno e fantasia di agricoltori, artigiani e cuochi. La sicurezza alimentare è la base imprescindibile su cui gli operatori culinari ed agricoli poggiano la loro arte. Oggi il cibo non è più semplicemente una “fonte di sostentamento”, ma un modo per stare bene, per divertirsi, per sperimentare, per "fare comunità".

È cresciuta l’attenzione verso i cibi salubri e salubri.

La ricerca della qualità e della tipicità del prodotto è ritenuta oggi un fattore rilevante da ben l’87,6% degli italiani, inducendo questi ultimi (ma certamente anche gli stessi turisti) a cercare luoghi dove trovare pietanze godendo, oltre dell'area turistica che si visita, anche di quel certo piatto, di quel determinato vino, di quella specifica birra, di quel particolare vino o distillato. L’enogastronomia è cultura, connessione tra persona e territorio, “strumento” privilegiato di veicolo di quei valori che il consumatore contemporaneo desidera sperimentare, ossia: rispetto della cultura e delle sue tradizioni, autenticità, sostenibilità ambientale, rispetto della Natura e benessere psico-fisico.

Sostenibilità e sicurezza alimentare si inverano nell'antica tradizione culinaria rappresentata dalla Dieta Mediterranea, iscritta dall'Unesco il 16 novembre 2010 nella prestigiosa Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.

Lo stesso Comitato ha ritenuto che: “…  La Dieta Mediterranea costituisce un insieme di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola, che comprendono le coltivazioni, il raccolto, la pesca, la conservazione, lavorazione, la preparazione e, in particolare, il consumo degli alimenti. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, che consiste principalmente di olio d’oliva, cereali, frutta e verdura fresca o secca, una quantità moderata di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, nel rispetto delle credenze di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) riguarda più che i semplici alimenti. Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti comuni rappresentano la pietra angolare delle usanze sociali e degli eventi festivi. Essa ha dato origine a un considerevole corpo di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. Si tratta di un sistema radicato nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali legate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità mediterranee. Le donne rivestono un ruolo particolarmente vitale nella trasmissione delle competenze, nonché della conoscenza di rituali, gesti e celebrazioni tradizionali, e nella salvaguardia delle tecniche.”.

La Dieta Mediterranea è la dieta più studiata dalla comunità scientifica: oltre 5000 lavori scientifici sono stati pubblicati sull’argomento dal 1984 ad oggi, con un trend esponenziale che non accenna ad attenuarsi. L’impatto sulla salute è dimostrato da ormai settant'anni di ricerche scientifiche e le linee guida nutrizionali in diversi Paesi del mondo si rifanno specificatamente al modello mediterraneo al fine di promuovere la salute dei cittadini durante tutto l’arco della loro vita. La Dieta Mediterranea rallenta l’invecchiamento, potenzia il sistema immunitario, previene le patologie neoplastiche, metaboliche e degenerative e aiuta a contrastare i disturbi del comportamento alimentare. La Dieta Mediterranea è l'autentica realizzazione della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale: prodotti agroalimentari, rispettosi dell'ambiente e dell'ecosistema, che si trasformano in portate di alta qualità e di garanzia per la salute di ognuno di noi. Il Legislatore italiano (AS 2241 "Disposizioni sulla promozione e valorizzazione della dieta mediterranea") si sta premurando di normare la dieta mediterranea, specie in questo periodo post-pandemico, proprio per tutelare al meglio e in modo efficace ed incisivo la materia alimentare.

La protezione della Dieta Mediterranea va di pari passo con quella del territorio, con l'ottenimento di una produzione agricola primaria sana, di qualità, ottenuta con metodi eco-compatibili e nel rispetto delle regole, attenta alla salute del consumatore e rispettosa delle tradizioni ma aperta all' innovazione. La Dieta Mediterranea esalta la biodiversità delle fonti alimentari e l’armonica combinazione degli ingredienti tenendo conto della loro qualità, quantità e frequenza di assunzione nella piramide alimentare. Nella Dieta Mediterranea converge in modo palese l'abilità culinaria, la tradizione, la cultura ed i territori. Le evidenze scientifiche nel loro insieme dimostrano come gli alimenti più calorici (come le proteine o i grassi di origine animale) siano limitati alla regione apicale della piramide alimentare, mentre frutta e verdura ne costituiscono la base. La Dieta Mediterranea tende a non modificare gli ingredienti naturali, limitandosi ad esaltarli e combinarli rispettandone la vocazione dei territori, la stagionalità e la sostenibilità ambientale ed economica. Il risultato di questo connubio tra scienza, cultura e tradizione è alla base di una cucina eccellente, ampia e diversificata, appetibile nel gusto, godibile nei sapori, attrattiva nei colori e capace di generare salute e benessere. In questo processo il nostro Paese è leader europeo indiscusso e può vantare il primato dei prodotti agroalimentari a "denominazione di origine" e a "indicazione geografica" riconosciuti dall'Unione europea: 314 prodotti agroalimentari e 526 vitivinicoli.

La Dieta Mediterranea - secondo il best diet ranking 2021 elaborato dal network statunitense U.S. News & World Report - nell’anno del Covid si è classificata come migliore dieta al mondo davanti alla dash e alla flexariana. Il primato generale della Dieta Mediterranea è stato ottenuto grazie al rispetto di cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, difesa del cuore, mangiare sano, componenti a base vegetale e facilità a seguirla.

In Italia si registra un aumento medio del 9,7% dei consumi nel 2020 dei prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, come l'olio extravergine d’oliva, la frutta e la verdura, fino alla pasta. A guidare la classifica della spesa mediterranea in Italia – come riporta Coldiretti – è la frutta con un incremento degli acquisti dell’11%. Al secondo posto l’olio extravergine d’oliva dove i consumi aumentano del 9,7%, davanti a verdura, con una crescita del 9%, e pasta (+8.9%), grazie al boom fatto registrare da penne e spaghetti certificati, fatti con grano 100% Made in Italy.

Ad essere avvantaggiate sono state le esportazioni nazionali di conserve di pomodoro (+17%), pasta (+16%), olio di oliva (+5%) e frutta e verdura (+5%), che hanno raggiunto in valore il massimo di sempre. Anche negli Stati Uniti nel 2021 la Dieta Mediterranea è diventata prototipo di stile di vita salutare, bilanciato e amico dell’ambiente.

L'incremento della attenzione per il cibo che si mette a tavola comporta e comporterà un inevitabile aumento dell'attenzione per l'ambiente che ci circonda, per l'uso di tecnologie agricole sempre più avanzate e rispettose dei territori e, non da ultimo, per il prezioso, competente ed abile lavoro degli operatori di questo meraviglioso universo eno-agro-gastronomico e Green: gli agricoltori in veste anche di custodi dell'ambiente e del territorio. 

Fabrizio Giulimondi