Il cibo è nutrimento, scoperta,
piacere, convivialità. La pandemia ci ha insegnato quanto tutto questo sia più
che mai vero.
Durante il lockdown ed il "coprifuoco" le famiglie si sono riunite certamente
di più fra di loro, avvertendo maggiormente la necessità di mettere a tavola cibo
di qualità, pietanze fatte con prodotti di eccellenza.
Il Made in Italy in quel periodo non è stato solo un'espressione
usata e abusata, bensì una realtà con cui ogni italiano si è confrontato ogni
giorno.
Prodotti alimentari e cucina della
tradizione sono un vero e proprio patrimonio culturale che trae origine da
passione, professionalità, ingegno e fantasia di agricoltori, artigiani e
cuochi. La sicurezza alimentare è la base imprescindibile su cui gli operatori
culinari ed agricoli poggiano la loro arte. Oggi il cibo non è più
semplicemente una “fonte di sostentamento”, ma un modo per stare bene, per
divertirsi, per sperimentare, per "fare comunità".
È cresciuta l’attenzione verso i cibi
salubri e salubri.
La ricerca della qualità e della
tipicità del prodotto è ritenuta oggi un fattore rilevante da ben l’87,6% degli
italiani, inducendo questi ultimi (ma certamente anche gli stessi turisti) a
cercare luoghi dove trovare pietanze godendo, oltre dell'area turistica che si visita,
anche di quel certo piatto, di quel determinato vino, di quella specifica
birra, di quel particolare vino o distillato. L’enogastronomia è cultura,
connessione tra persona e territorio, “strumento” privilegiato di veicolo di quei
valori che il consumatore contemporaneo desidera sperimentare, ossia: rispetto della cultura
e delle sue tradizioni, autenticità, sostenibilità ambientale, rispetto della Natura
e benessere psico-fisico.
Sostenibilità e sicurezza alimentare
si inverano nell'antica tradizione culinaria rappresentata dalla Dieta
Mediterranea, iscritta dall'Unesco il 16 novembre 2010 nella prestigiosa Lista
del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
Lo stesso Comitato ha ritenuto che:
“… La
Dieta Mediterranea costituisce un insieme di abilità, conoscenze, pratiche e
tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola, che comprendono le
coltivazioni, il raccolto, la pesca, la conservazione, lavorazione, la
preparazione e, in particolare, il consumo degli alimenti. La Dieta
Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante
nel tempo e nello spazio, che consiste principalmente di olio d’oliva, cereali,
frutta e verdura fresca o secca, una quantità moderata di pesce, latticini e
carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, nel
rispetto delle credenze di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal
greco diaita, o stile di vita) riguarda più che i semplici alimenti. Essa
promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti comuni rappresentano la
pietra angolare delle usanze sociali e degli eventi festivi. Essa ha dato
origine a un considerevole corpo di conoscenze, canzoni, massime, racconti e
leggende. Si tratta di un sistema radicato nel rispetto per il territorio e la
biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività
tradizionali e artigianali legate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità
mediterranee. Le donne rivestono un ruolo particolarmente vitale nella
trasmissione delle competenze, nonché della conoscenza di rituali, gesti e
celebrazioni tradizionali, e nella salvaguardia delle tecniche.”.
La Dieta Mediterranea è la dieta più
studiata dalla comunità scientifica: oltre 5000 lavori scientifici sono stati
pubblicati sull’argomento dal 1984 ad oggi, con un trend esponenziale che non accenna ad attenuarsi. L’impatto sulla
salute è dimostrato da ormai settant'anni di ricerche scientifiche e le linee
guida nutrizionali in diversi Paesi del mondo si rifanno specificatamente al
modello mediterraneo al fine di promuovere la salute dei cittadini durante tutto
l’arco della loro vita. La Dieta Mediterranea rallenta l’invecchiamento,
potenzia il sistema immunitario, previene le patologie neoplastiche,
metaboliche e degenerative e aiuta a contrastare i disturbi del comportamento
alimentare. La Dieta Mediterranea è l'autentica realizzazione della sicurezza
alimentare e della sostenibilità ambientale: prodotti agroalimentari,
rispettosi dell'ambiente e dell'ecosistema, che si trasformano in portate di
alta qualità e di garanzia per la salute di ognuno di noi. Il Legislatore
italiano (AS 2241 "Disposizioni sulla promozione e
valorizzazione della dieta mediterranea") si sta premurando di normare la dieta mediterranea, specie in questo
periodo post-pandemico, proprio per tutelare al meglio e in modo efficace ed
incisivo la materia alimentare.
La protezione della Dieta
Mediterranea va di pari passo con quella del territorio, con l'ottenimento di
una produzione agricola primaria sana, di qualità, ottenuta con metodi
eco-compatibili e nel rispetto delle regole, attenta alla salute del
consumatore e rispettosa delle tradizioni ma aperta all' innovazione. La Dieta
Mediterranea esalta la biodiversità delle fonti alimentari e l’armonica
combinazione degli ingredienti tenendo conto della loro qualità, quantità e
frequenza di assunzione nella piramide alimentare. Nella Dieta Mediterranea
converge in modo palese l'abilità culinaria, la tradizione, la cultura ed i territori.
Le evidenze scientifiche nel loro insieme dimostrano come gli alimenti più
calorici (come le proteine o i grassi di origine animale) siano limitati alla
regione apicale della piramide alimentare, mentre frutta e verdura ne
costituiscono la base. La Dieta Mediterranea tende a non modificare gli
ingredienti naturali, limitandosi ad esaltarli e combinarli rispettandone la
vocazione dei territori, la stagionalità e la sostenibilità ambientale ed
economica. Il risultato di questo connubio tra scienza, cultura e tradizione è
alla base di una cucina eccellente, ampia e diversificata, appetibile nel
gusto, godibile nei sapori, attrattiva nei colori e capace di generare salute e
benessere. In questo processo il nostro Paese è leader europeo indiscusso e può
vantare il primato dei prodotti agroalimentari a "denominazione di
origine" e a "indicazione geografica" riconosciuti dall'Unione
europea: 314 prodotti agroalimentari e 526 vitivinicoli.
La Dieta Mediterranea - secondo il best diet ranking 2021 elaborato dal
network statunitense U.S. News & World Report - nell’anno del Covid si è
classificata come migliore dieta al mondo davanti alla dash e alla flexariana.
Il primato generale della Dieta Mediterranea è stato ottenuto grazie al
rispetto di cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, difesa
del cuore, mangiare sano, componenti a base vegetale e facilità a seguirla.
In Italia si registra un aumento
medio del 9,7% dei consumi nel 2020 dei prodotti simbolo della Dieta
Mediterranea, come l'olio extravergine d’oliva, la frutta e la verdura, fino
alla pasta. A guidare la classifica della spesa mediterranea in Italia – come
riporta Coldiretti – è la frutta con un incremento degli acquisti dell’11%. Al
secondo posto l’olio extravergine d’oliva dove i consumi aumentano del 9,7%,
davanti a verdura, con una crescita del 9%, e pasta (+8.9%), grazie al boom
fatto registrare da penne e spaghetti certificati, fatti con grano 100% Made in Italy.
Ad essere avvantaggiate sono state le
esportazioni nazionali di conserve di pomodoro (+17%), pasta (+16%), olio di
oliva (+5%) e frutta e verdura (+5%), che hanno raggiunto in valore il massimo
di sempre. Anche negli Stati Uniti nel 2021 la Dieta Mediterranea è diventata
prototipo di stile di vita salutare, bilanciato e amico dell’ambiente.
L'incremento della attenzione per il
cibo che si mette a tavola comporta e comporterà un inevitabile aumento dell'attenzione
per l'ambiente che ci circonda, per l'uso di tecnologie agricole sempre più avanzate e rispettose dei territori e, non da ultimo, per il prezioso,
competente ed abile lavoro degli operatori di questo meraviglioso universo eno-agro-gastronomico
e Green: gli agricoltori in veste anche di custodi dell'ambiente e del territorio.
Fabrizio Giulimondi