Siamo asfissiati dalla pochezza e circondati ovunque
dalla mediocrità. Il pensiero è ridotto alle poche battute di un tweet e
abbassato a cavalier servente di un potere senza confini geografici, un potere
anonimo che impone una visuale priva di orizzonti ed eguale per tutti. La
materia cancella lo spirito, messo all’angolo da uomini, dietro le quinte, senza
volto e scrupoli di sorta.
I polmoni hanno bisogno di ossigeno per far
vivere l’essere umano e il cervello necessita di nutrimento culturale per
potere vivere, o, almeno, sopravvivere.
La lettura dell’ultima opera del Cardinal Gerhard
Müller, teologo di fama internazionale ed inusitato spessore intellettuale,
“In buona fede. La religione nel XXI secolo” (Solferino), è la
boccata di aria di alta montagna per la mente e l’anima che aspettavamo da
tanto, troppo tempo.
Per mezzo di una intervista rilasciata alla
vaticanista del quotidiano “Il Messaggero” Franca Giansoldati, Müller
almanacca su ogni dimensione del visibile e dell’invisibile, sulle grandi
questioni che attanagliano i nostri giorni ed angosciano l’Umanità.
Il lettore entra in contatto con la densità
del pensiero, con la sua potenza, con il coraggio di esprimere non una verità,
ma la Verità, non adoperando l’intervistato vocaboli che cerchino di relativizzarla.
La parola è innalzata alla dignità che merita: la teoria gender è la peste del nostro millennio, il
matrimonio è solo fra uomo e donna, Cristo è la Via, la Verità e la Vita. La
Chiesa deve ritornare ad avere il coraggio di proclamare il Verbo, senza
infingimenti, né intermediazioni o edulcorazioni.
La Chiesa non è una immane ONG e la Dottrina non
deve essere resa pensiero debole o sincretico, frutto di compromesso con il
mondo laico e laicista, o con le altre confessioni religiose.
Il paganesimo, il materialismo e il globalismo,
governato dalle regole della finanza e della economia, stanno, ogni giorno di
più, togliendo l’anima agli uomini, ridotti a vivere un presente permanente,
disarticolati da se stessi e dal proprio passato, proiettati verso un futuro
descritto soltanto come un conglomerato di emergenze, da quella sanitaria a
quella bellica e climatica.
Se l’uomo si priva della visione escatologica diviene
un grumo di cellule che consumano, rischiando costantemente di essere
sottoposto a tirannidi terribili, come nel passato il nazismo ed il comunismo,
tutt’ora presente nella popolatissima Cina.
Le analisi geo-politiche e le riflessioni
teologiche, storiche, antropologiche e filosofiche punteggiano con acribia le
risposte del Cardinal Müller, che giunge all’unica conclusione
possibile: l’essere umano, qualora cancelli Dio dalla propria esistenza, crea
le condizioni per essere schiavo di se stesso e soggiacere a regimi che, anche
senza carrarmati e torture, lo opprimeranno togliendogli la propria libertà e la
propria dignità.
“Mi chiedo che passi in avanti possano
consentire alla Chiesa tanti nuovi documenti e ristrutturazioni se poi alla
base mancano persone aventi un riconosciuto peso intellettuale e spirituale. Si
dovrebbe dare per scontato che vi sia la buona volontà di lavorare per la
Chiesa senza fare i propri interessi, senza sgomitare per puntare alla
carriera, senza nepotismi, senza clientelismi.”.
Fabrizio Giulimondi