Ho visto due film, di genere diverso l’uno dall’altro, accumunati da
qualche punta di mediocrità.
“Il principe
abusivo”, opera prima del bravo attore comico Alessandro Siani, che ricopre anche il ruolo di co-protagonista insieme a
Christian De Sica, la cui statura
attoriale è certamente superiore (buon sangue non mente, specie quando De Sica junior interpreta l’aristocratico), è
una commedia sentimental-brillante con finale polpetton-napoletano.
La trama è trita e ritrita: la principessa di un inventato piccolo regno
europeo si innamora di un buzzurro, inizialmente avvicinato dalla real
fanciulla per far parlare di sé e aumentare così le canoniche attività di
beneficenza che ogni nobildonna che si
rispetti deve promuovere.
“Broken City” di Allen Hughes con Russel Crowe, Mark
Wahlberg e la sempre bellissima Chaterine Zeta-Jones, ricorda il nettamente
superiore Solo due ore di Richard
Donner con Bruce Willis.
Broken City, ovviamente, è New York City (un poco Gothan City di batmaniana memoria) e la vicenda si svolge durante
la campagna elettorale per la elezione del nuovo sindaco della Big Apple. Quello in carica - che appare onesto e capace – fornisce un
incarico ad un ex poliziotto, poi investigatore privato – che appare un po’
puro e un po’ malandrino – teso a scoprire se la consorte first lady lo tradisce –
moglie che appare fedifraga - per
ovviare ad eventuali ostacoli alla sua
rielezione nel caso le presunte corna fossero disvelate in anticipo dagli
avversari – che appaiono degli incapaci
–.
Naturalmente dietro gli appare
si nascondono altre verità.
Fabrizio Giulimondi
Nessun commento:
Posta un commento