Gli ultimi due film visti non scatenano brividi di esaltazione.
“Passione sinistra” di Marco Ponti, con Valentina Lodovini (quella di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord con qualche chilo di troppo) e Alessandro Preziosi, tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Gamberale , attraverso i due protagonisti - uno di destra e l’altro di sinistra, che inevitabilmente si innamorano secondo l’adagio “i poli si attraggono” - sviscera tutti i luoghi comuni relativi ai supporter dei due schieramenti: mangiare il sushi è di destra, mentre cibarsi di kebab è di sinistra!
“Viaggio da sola” è di qualità migliore, anche perché Margherita Buy (che vidi la prima volta una trentina di anni fa a Spoleto al Festival dei Due Mondi) rimane sempre fra le migliori attrici italiane.
La Buy interpreta una ispettrice in incognita, una ospite inattesa, ossia una di coloro che va in giro per alberghi di lusso sparpagliati nel globo per conto delle agenzie specializzate nel settore, per verificare la effettiva qualità dei servizi da essi forniti (fino alle minutaglie) e la loro corrispondenza alle “stelle” precedentemente assegnate.
Il messaggio è esplicito: la Buy è libera, senza limiti, senza alcun legame e condizionamento, vive nell’agio e nel bello, ma in realtà è sola.
Il confronto è con la sorella (Fabrizia Sacchi) che ha un marito (Giammarco Tognazzi, figlio d’arte insieme a Maria Sole Tognazzi, regista del film) e due figlie, e con l’ex fidanzato (Stefano Accorsi) che aspetta un figlio da “una di passaggio”.
In attesa di pellicole migliori, quali quella intitolata NO - i giorni dell’arcobaleno - che uscirà nelle sale il prossimo 9 maggio - sul referendum che defenestrò dal suo sanguinario scranno il dittatore cileno Pinochet.
Fabrizio Giulimondi
Nessun commento:
Posta un commento