Non
c’è niente da fare! Donato Carrisi è
il più grande scrittore di genere thriller italiano e uno dei più bravi a
livello europeo.
Ogni
sua opera è un piccolo intrigante capolavoro, in cui un reticolato
inestricabile di introspezione, psicologia, oscura astuzia, esoterico agire, verità
nascoste e falsità apparenti, non fanno staccare il naso del lettore dalle
pagine divorate, risucchiate, ingoiate voracemente del romanzo, perché egli vuole, deve, sapere quale sia la autentica realtà.
Ma deve attendere.
Con crudele
pazienza.
Il suggeritore, Il tribunale delle
anime, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio e,
adesso, La ragazza nella nebbia
(Longanesi).
Ritmo
incessante. Fiato sospeso, in apnea sino alla fine. Nulla, ma proprio nulla, è
come appare.
“Il dolore altrui produceva un effluvio
strano, era forte e pungente ma anche seducente…La gente non cerca giustizia,
vuole solo un colpevole…La pietà era stata rimpiazzata da una curiosità morbosa…Non
gliene frega a nessuno se sei innocente, la gente ha già deciso…E’ il cattivo
che rende la mediocrità più accettabile: è lui che fa la storia…La prima regola
del buon romanziere è copiare”.
I
fatti di cronaca “nera” degli ultimi anni, Cogne e la Franzoni, i delittI di Sarah
Scazzi e Yara, sono lo spunto umano, sociale e ambientale dove parte e si muove la storia,
per poi diventare altro.
Ma
voi siete veramente convinti di essere ciò che pensate di essere?
Fabrizio Giulimondi