mercoledì 6 aprile 2022

"SUICIDIO OCCIDENTALE. PERCHÉ È SBAGLIATO PROCESSARE LA NOSTRA STORIA E CANCELLARE I NOSTRI VALORI" di FEDERICO RAMPINI

 Suicidio occidentale: Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori di [Federico Rampini]

"Qualche volta, per decretare la gogna pubblica, basta l'accusa di essere stati troppo comprensivi verso un'altra vittima di processi sommari.".

Dopo la perla "Fermare Pechino" - anch'essa da me recensita - Federico Rampini ci dona un diamante: "Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori" (Mondadori).

Sono anni che la saggistica di Destra denuncia una deriva suicidaria dell'Occidente, ma la provenienza dell'Autore dal mondo italo-statunitense progressista, liberal e di Sinistra rende l'accusa ancora più dirompente, incisiva e inappellabile.

Il titolo si inserisce nel binario letterario che origina ne "Il tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler (1911-1922), per transitare lungo "Il suicidio dell'Occidente" di James Burnham (1964).

Rampini è duro, tagliente, puntuale, senza infingimenti, "senza-pelle", corroborando con autorevolezza il suo periodare con dati, citazioni erudite e rilevazioni statistiche.

Negli States, specie in quelli a guida democratica, non esiste più la libertà di parola e di pensiero e la violazione dei canoni non scritti del sistema ideologico e tirannico del "Politicamente Corretto" comporta l'immediata espulsione del reietto dalla società, una inestinguibile damnatio memoriae, sino, anche, al suicidio. Il web potenzia il tutto. Lo stato di diritto è cancellato. Le università, le redazioni dei giornali, i luoghi di lavoro, i centri culturali e dello spettacolo sono dominati - e oppressi - dai liberal, che di liberale non hanno proprio nulla. Se non la pensi come loro devi essere gettato dalla Rupe Tarpea: la differenza dai romani consiste solo nel fatto che lo facevano veramente....ma del "ìdoman non v'è certezza.

"Si possono fare a pezzi l'istituzione della famiglia, la distinzione di ruoli sessuali, il rispetto verso gli anziani o verso il patrimonio culturale dell'Occidente. Ma non si può tagliare un albero.": è il nuovo paganesimo, quello dell'ambientalismo apocalittico di Greta e dell'animalismo nel quale gli animali vengono prima degli esseri umani.

Il saggio è micidiale, un'autentica bomba atomica (metaforicamente parlando, visti i tempi) che spalanca le porte alla verità e si propone di mettere in allarme gli europei, che si sono posti sullo stesso piano inclinato verso una tirannide che si ammanta di una democrazia fittizia.

Quello a stelle e strisce è un sistema orwelliano in cui devi frenarti un attimo prima di pronunziare vocaboli o esprimere pensieri "leggerissimamente" non conformi al "Pensiero unico" stabilito dal "capitalismo adattivo", dai grandi gruppi finanziari e da pochi danarosi tecnocrati che governano sulla politica, gli atenei ed i quotidiani. La conseguenza è un "fine pena mai", essendo il Politically Correct una religione che sconosce il perdono.

L'uomo bianco è colpevole di ogni infamia a prescindere e le minoranze etniche e sessuali devono prevalere ovunque, nel lavoro e negli studi, perché sono esenti da ogni macchia, paradigmi sociali ed etici per tutti gli abitanti della Terra, esempi di virtù per una armoniosa pacifica convivenza.

Rampini compie un lavoro di cesello operando la propria ricerca anche su un piano storico, sociologico, piscologico, massmediatico, semantico e politologico: un lavoro senza pietà e a tutto tondo.

"L'establishment è felice di promuovere per cooptazione un'élite di afroamericani .....e disprezza quei bifolchi razzisti degli operai bianchi i cui figli non possono andare all'università. Promuovere l'agenda dei transgender, imporre l'uso di nuovi pronomi neutri o plurali dà una visibilità enorme allo zero virgola qualcosa per cento della popolazione e zittisce i «senza laurea» con tutti i loro pregiudizi osceni, i loro bisogni sociali, le diseguaglianze e le ingiustizie sofferte.".

Fabrizio Giulimondi

 

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