lunedì 19 luglio 2021

"DUE VITE" di EMANUELE TREVI (NERI POZZA): VINCITORE DEL PREMIO STREGA 2021

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Emanuele Trevi, dopo aver più volte sfiorato il Premio Strega, l'8 luglio di quest'anno lo ha raggiunto con "Due vite" (Neri Pozza).

Due esistenze, due scrittori non frutto di immaginazione ma vissuti veramente e morti tragicamente giovani, Rocco Carbone e Pia Piera.

Il fascino dello scrivere che avvolge il lettore e lo travolge con inarrestabili emozioni. Descrizioni di Roma e del suo centro così vivide, così reali, quasi a sentirne i suoni e vederne le immagini pittoriche, pittoriche come le scene raffigurate dove non sono le azioni a dominare ma gli stati d'animo. La parola si fa architettura, storia e scultura. Gli affetti scorrono lungo la narrazione scuotendo con un leggero tremolio la sua superficie, come percorsa da una soffusa scossa elettrica. Fra una pagina e la scrittura v'è lo stesso rapporto che sussiste fra un terreno e la sua coltivazione, tanto che Čechov era indeciso se essere uno scrittore o un giardiniere.

La letteratura russa, rimembranza ancestrale, misterica e sentimentale, si perde in uno struggente amarcord.

"Due vite" è un cofanetto pieno di gemme preziose che il lettore sfoglia e, nello scoprirle, se ne riempie lo sguardo.

"Le vere rivoluzioni sono trasformazioni: di ciò che già sappiamo, di ciò che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi. Perché è vero solo ciò che ci appartiene, ciò da cui veniamo fuori.".

Fabrizio Giulimondi

 

 

 

 


giovedì 8 luglio 2021

"UNPLANNED - LA STORIA VERA DI ABBY JOHNSON" di CHUCK KONZELMAN e CARY SOLOMON

 

"Unplanned - La storia vera di Abby Johnson" di Chuck Konzelman e Cary Solomon, ossia il film più boicottato della storia del cinema.

Dalle chiacchiere alla verità tramite la possente narrazione di una pellicola che vi sbatte in faccia la realtà, impietosamente, in modo crudo, senza infingimenti o edulcorazioni.

Dalle chiacchiere alla verità tramite la tragica, fisica, intensa e mimica recitazione di Ashley Bratcher, che veste i panni di Abby Johnson, la donna che dopo aver fatto carriera nel più potente e diffuso sistema di cliniche per aborti negli Stati Uniti e nel mondo, "vede" con i propri occhi, con gli occhi della realtà, non con quelli della ideologia, cosa sia effettivamente un aborto. La vita cambia. Le idee cambiano. Tutto assume un contorno del tutto diverso, anzi opposto a quello percepito in precedenza.

Questo film - realizzato nel 2019 e distribuito solo nel prossimo autunno, silenziosamente, per pochi giorni e in poche sale -  nasce dai coraggiosi racconti di questa donna, che ha raccontato la macelleria che viene praticata da Planned Parenthood e la drammatica solitudine vissuta da adolescenti, ragazze e donne, a cui non viene proposto null’altro che l'aborto come soluzione salvifica, per essere poi abbandonate un secondo dopo.

Vi prego di andarlo a vedere: la bellezza artistica e interpretativa si accompagna alla bomba atomica di quello che scoprirete: dopo la visione di "Unplanned - La storia vera di Abby Johnson" si prende coscienza di aver camminato sul soffitto pensando di poggiare i piedi per terra.

Fabrizio Giulimondi