Lo
schema narrativo del thriller è rispettato in pieno, con innesti di pedo-crime
che risentono delle nazionalità irlandese della Autrice, Patricia Gibney, che si cimenta nel suo ennesimo romanzo giallo con
al centro dell’azione la detective Lottie Parker: “I bambini silenziosi” (Newton
Compton editori)
La
tensione emotiva è costante ed inizia sin dalle prime battute del libro. L’atmosfera
costantemente in allarme non fa mai sentire il lettore sicuro. I dialoghi
serrati danno un tempo rapido alla narrazione che precipita sul finale – e non
potrebbe essere altrimenti- in un ritmo elevato. Le pulsazioni cardiache
crescono mentre le storie, inizialmente scisse, si incastonano l’una con l’altra,
in modo scoppiettante, dentro un mosaico di psicopatia criminale e fanatismo
religioso.
La punteggiatura
del racconto è espressa dalla voce oscura del pluriomicida che funge da voce
narrante: “Nessuno si è preso la briga di
guardarmi. Nessuno sapeva chi camminava tra loro. Ero invisibile agli occhi di
tutti. Ma non per molto.
Sto venendo a prenderti.”.
I
mostri sono fra noi, si occultano vestendo manti di bigia normalità. Poi
uccidono, perché è di questo che si nutrono, della morte dell’altro per saziare
il loro appetito infernale.
Io
uccido per salvarti l’anima.
Fabrizio Giulimondi
Nessun commento:
Posta un commento