“Esercizi di stile” (“Exercises de Style”), geniale opera letteraria
del francese Raymond Queneau (Le
Havre 1903 – Parigi 1976), pubblicato nel 1947 e 1973 dalla Ėditions Gallimard e nel 1983, 2001 e 2014
dalla Einaudi (introduzione e
traduzione di Umberto Eco, a cura di Stefano Bartezzaghi), tradotta nel tempo
anche nel linguaggio artistico teatrale e cinematografico.
“Un
episodio di vita quotidiana, di sconcertante banalità, e novantanove variazioni
sul tema, in cui la storia viene ridetta mettendo alla prova tutte le figure
retoriche (dall’epico al drammatico, dal racconto gotico alla lirica
giapponese) giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la sintassi,
permutando l’ordine delle lettere alfabetiche…Un effetto comico travolgente”.
Umberto Eco
“Esercizi di stile è un esilarante testo
di retorica applicata, un’architettura combinatoria, un avvincente gioco
enigmistico. Però è anche un manifesto letterario (antisurrealista), un
tracciato di frammenti autobiografici, la trascrizione di una serie di sogni
realmente effettuati da Queneau. E’ perfino un testo politico, nonché un’autoparodia”.
Stefano Bartezzaghi
“Un
Bolero di Ravel letterario; una trasposizione delle correnti pittoriche dell’astrattismo
e del cubismo nel mondo delle parole che vengono plasmate, modellate e
rimodellate, strutturate e destrutturate; non un circolo ma un circo culturale
con cui il Queneau-giocoliere si diverte a maneggiare i vocaboli, destreggiandosi
con la loro sonorità fra figure retoriche, stili e generi letterari, approcci
mentali e ideologici e il poliforme atteggiarsi dell’essere umano nella sua
quotidiana esistenza”.
Fabrizio Giulimondi
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