“Follia” (Adelphi, 1996), romanzo capolavoro dell’inglese
Patrick McGrath - la cui pervasiva intelaiatura
scientifica di ordine psichiatrico è dovuta alla consulenza di Brian O’Connell - da cui è stato tratto
il film Asylum di David Mackenzie
del 2005.
Inghilterra,
1959. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia
a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia
incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie
di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un
uxoricidio particolarmente efferato. E’ una vicenda cupa e tormentosa, che fin
dalle prime righe esercita su di noi una malia talmente forte da risultare
quasi incomprensibile – finché lentamente non ne affiorano le ragioni nascoste.
«Emersi
da una lettura che probabilmente avrà avuto poche interruzioni – senza ricorrere
a sensazionalismi plateali, McGrath è un maestro nell’arte di non mollare la
presa – ci si potrà domandare semmai in che categoria collocare questo libro
avvincente….Libro in ogni caso di atmosfere e di inquietudini sotterranee, tali
da creare un disagio che a molti non dispiacerà. Ricordate la Gwendolin di
Oscar Wilde? “Che tensione intollerabile” osservava quella saggia giovinetta. E
continuava: ”Speriamo che duri”»
Masolino D’Amico
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