Ermanno Paccagnini, La Lettura: “Un sorprendente esordio”;
Marco Malvaldi,
TLT La Stampa: “Un ottimo esempio di giallo all’italiana”;
Elisa Manisco, Il
Venerdì: “Un esordio tosto, con una voce narrante ipnotica, dove le risate si
colorano di realismo magico e la verità sorprende come una fucilata”;
Stefania Parmeggiani, La
Repubblica: “Le prime pagine richiedono pazienza, ma dopo un po’ si cede il
passo alla meraviglia e alla fine dispiace lasciare il mondo che si è visitato”
Fabrizio D’Esposito, Il
Fatto Quotidiano: “Di talento, Gesuino Nemus ne ha davvero tanto”;
Marta Cervino,
Marie Claire: “Personaggi indimenticabili in un giallo incantato, terroso e
aspro come un sorso di cannonau”;
Ferdinando Cotugno,
Vanity Fair: “Un giallo (con omicidio) nella Sardegna dei ‘70 visto con gli
occhi di due bambini e un prete”;
Francesco Abate,
L’Unione Sarda: “La narrazione è percorsa da un’ironia che sbriciola tutte le
paure, anche quelle supreme della morte, del demonio e del castigo di Dio”;
Fabrizio
Giulimondi, giulimondi.blogspot.it,
www.bookreviewfg.com: “ ‘La teologia del
cinghiale’ (Elliot), opera prima vincitrice
di cinque prestigiosi premi letterari (Premio Campiello Opera Prima 2016; finalista Premio Bancarella 2016; Premio Opera Prima 2016 Master in Editoria,
Premio Osilo Salvatore Satta 2016, finalista Premio John Fante 2016), di Gesuino Némus - novello Italo Calvino
nello stile, nel periodare e nella costruzione architettonica del romanzo -, che
ha partorito un lavoro geniale, ironico e pirotecnico che sa di sangue e antichi sapori culinari sardi, pungente come
il fil' 'e ferru , misterioso come la lingua
sarda con la quale l’Autore gioca inframezzandola con l’idioma italico e
spruzzate di latino”.
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