martedì 5 marzo 2024

"LA ZONA D'INTERESSE" di JONATHAN GLAZER : PREMIO OSCAR 2024 COME "MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE"

 


Forse la traduzione del titolo del film di Jonathan Glazer non è corretta: “La zona d’interesse” è lo “spazio vitale” di cui, secondo la demoniaca mente di Hitler, necessitavano le popolazioni germaniche nei territori dell’Est europeo.

L’opera ha una sceneggiatura (Jonathan Glazer e Martin Amis) ed una fotografia (Lukasz Zal) fuori dal comune, mentre la trama racconta quanto sia banale il Male, volendolo dire con la Arendt.

Rudolf Höß (Christian Friedel) è un padre premuroso e un marito attento e gentile, cortese con i propri collaboratori e sottoposti. Rudolf Höß è stato il comandante del più terrificante campo di sterminio nazista: Auschwitz.

Un lavoro cinematografico veramente particolare, nel quale il set principale è la villa con giardino dove vivono Höß e la sua famiglia, a pochi metri dal muro di cinta del campo.

L’orrore è indiretto, di rimando, visibile e invisibile, avvertito in chiave quasi subliminale dalla costante colonna sonora cadenzata dagli spari delle esecuzioni e dalle urla soffocate dei martirizzati, oltre dalla onnipresente cenere che regna ovunque

I primi piani delle splendide corolle dei fiori contrastano con le chiazze rosse accese dilaganti come simboliche macchie vermiglie di sangue, che si estendono con il dilagare del genocidio.

L’annientamento è sotto gli occhi di tutti, non solo di una sparuta truppa di SS, ma di centinaia di migliaia di soldati, civili e lavoratori con ruoli amministrativi.

La serena quotidianità e l’Inferno oltre il muro, ossia l’allegoria del presente.

Bellezza e orrore: la capacità del Regista di far percepire e far vivere quest’ultimo senza alcun segno di violenza.

Il finale è geniale e rimetto valutazioni ed interpretazioni agli spettatori, nell’auspicio che almeno una nomination all’Oscar vada in porto.

Fabrizio Giulimondi


                            


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