domenica 3 marzo 2024

“SOUND OF FREEDOM - IL CANTO DELLA LIBERTÀ” di ALEJANDRO MONTEVERDE

 


Sound of freedom - Il canto della libertà” del messicano Alejandro Monteverde, entra nell’antro oscuro del commercio di bambini per scopi sessuali. Il film è del 2018 ma stranamente è uscito nelle sale italiane solo da poche settimane. Son certo che se la trattazione del tema mostruoso della pedofila fosse stata legata alla Chiesa cattolica il lancio pubblicitario sarebbe stato fatto in pompa magna e su larga scala, coinvolgendo per settimane centinaia di sale cinematografiche e non poche unità, per pochissimo tempo e in poche grandi città. Lo sviluppo narrativo è basato su una storia vera, con richiami documentaristici alle immagini di quanto realmente accaduto, mettendo in risalto i legami dello sfruttamento sessale dei fanciulli -  anche di soli 6 anni- con gli ambienti dominati da ricchi magnati americani (evocando l’affaire Assange, Hillary Clinton e Weinstein).

La pellicola è dura ma non esagera nella brutalità delle scene che rimangono, pur particolarmente intense, sempre sulla soglia. L’interpretazione dei due fratellini honduregni Rocio e Miguel, brutalizzati dalla malvagità di individui senza alcun limite umano, è fuori dal comune. Lo sguardo della bambina nel rivedere il padre in ospedale, mentre gli accarezza il volto ancora incredula di poterlo rivedere insieme a Miguel (anch’egli finito nello stesso girone dantesco), penetra nell’anima dello spettatore per rimanervi a lungo.

È un lavoro sulla nobiltà d’animo ed il coraggio (inverati dall’agente dell’FBI Tim Ballard) e sulla quinta essenza del Male, quello con la M maiuscola, che da anni si vuole attribuire soltanto al mondo ecclesiastico, per nascondere le sue vere radici ove vive, prolifera ed imperversa: l’alta finanza e quegli stessi ambienti politici a stelle strisce che hanno come impegno primario, secondario e terziario la illimitata liberalizzazione di qualsiasi costume sessuale, comportamentale ed esistenziale, incluso l’amore transgenerazionale: indovinate che cos’è?

Fabrizio Giulimondi   


                    


Nessun commento:

Posta un commento