mercoledì 22 maggio 2013

"LEGGERE SHAKESPEARE A KABUL" DI QAIS AKBAR OMAR E STEPHEN LANDRIGAN


Leggere Shakespeare a Kabul (eNewton Narrativa)
“Leggere Shakespeare a Kabul”, di Qais Akbar Omar e Stephen Landrigan (Newton Compton Editori), si colloca lungo il filone tracciato  dal romanzo “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi e,  all’interno dell’ambientazione tratteggiata ne “Il cacciatore di aquiloni” e in “Mille splendidi soli”  - entrambi di Khaled Hosseini  -  oltre in “Le rondini di Kabul” di Khadra Yasmina.
Come in Leggere Lolita a Teheran la lettura dei classici è il mezzo catartico di liberazione dall’oppressione teocratica khomeinista, in  Leggere Shakespeare a Kabul la rappresentazione teatrale è lo strumento adoperato per ristabilire la normalità, anche nei rapporti fra uomini e donne, nell’Afghanistan liberato dall’orrore talebano.
Gli afghani hanno un tradizione teatrale recente, se non si considera il teatro eretto da Alessandro il macedone quando il suo esercito occupò parte dell’Afghanistan nel 330 A.C.
Corinne, una regista e autrice teatrale parigina, mette in piedi una piece di Shakespeare Pene d’amor perdute, commedia considerata più congeniale all’opera maieutica da esercitare sull’intelletto e sull’animo del  Popolo afgano.
Pene d’amor perdute  è la storia di quattro uomini che decidono per tre anni di dedicarsi allo spirito e alla conoscenza rinunziando al talamo e, che in maniera tragicomica, mutano le proprie nobili intenzioni dopo aver conosciuto quattro fanciulle di cui, secondo la  migliore tradizione della commedia degli equivoci,  fra un misanderstanding e l’altro, fatalmente  si innamorarono.
Trovare le attrici in un Paese in cui le donne vanno in giro come fantasmi intabarrate nel burqa, non è un problema di poco momento.
Non solo: lo spettacolo shakespeariano si inserisce in una scenografia di guerra, durata trent’anni, a partire dalla invasione sovietica che detronizzò il Re Zahir Shah, occupazione russa cessata poi  grazie ai mujahidin islamici i quali, però, con il “sopravvento dei setti idioti del Pakistan”,  trasformeranno  l’Afghanistan  nel mondo oscuro, cupo e pregno di sangue, lapidazioni e mutilazioni  dei talebani.
L’intervento americano dopo l’11 settembre 2001  ha riconsegnato questa Terra alla democrazia, ma gli odi ancestrali fra pashtun, hazara, turkmeni e uzbeki non si cancellano in qualche settimana.
Mettere  insieme una compagnia teatrale di donne e uomini, appartenenti ad etnie che si sono combattute per decenni, non è di agevole soluzione, specie se si aggiunge il problema della lingua.
Le opere  di Shakespeare sono state scritte in un inglese complesso di quattrocento anni fa, in cui le parole hanno più significati e le espressioni adoperate fanno piangere in un occhio e ridere nell’ altro.
Tradurlo in farsi, idioma diffuso in Iran e poi in dari, antico linguaggio  afghano, determina un ulteriore  problema, unitamente a quello comunicativo fra Corinne e gli otto attori, che necessita dell’ abile interprete Qais, colto linguista e co-autore del libro in commento.
Determinazione e passione aiuteranno a superare gli ostacoli, che si manifesteranno anche nei continui litigi fra i protagonisti del romanzo-spettacolo teatrale, litigi aggravati dalla mancanza di conoscenza da parte di  Corinne delle abitudini e dei costumi degli afghani, che sono soliti non interrompere  mai il propri interlocutori anche se dicono  plateali scemenze, a maggior ragione se colui che è  destinatario dell’interruzione  è di sesso maschile.
La piece che sarà messa in scena avrà e dovrà avere conseguenze di natura politica: ”Ascoltando Shakespeare, chi ha la coscienza sporca soffre….Le ferite che abbiamo subito in tutti in combattimenti, qui, saranno dimenticate nel giro di qualche anno. Ma interpretando questa commedia mostreremo la nostra sofferenza al cospetto di chi ha la coscienza sporca ed è ancora a capo del Paese….Pene d’amor perdute si prende gioco della nostra storia  recente, dei talebani, che ci hanno dominato con le loro regole assurde e crudeli. Pene d’amor perdute parla proprio di quelle leggi insensate…..Piano piano, stiamo  trasformando la storia di Shakespeare nella nostra storia”.
L’amore che si trasforma in passione che poi diviene caparbietà: la ricerca di costumi, arredi, musiche, strumenti musicali, scenografie, imbellettamenti, copri capi, da scoprire  nel florilegio ricchissimo delle tradizioni di quelle Terre.
Nelle commedie di Shakespeare come nella vita reale, la gioia è tinta di tristezza. E in nessun luogo più che in Afghanistan, un Paese straziato da una guerra durata un quarto di secolo, e le cui ferite restano aperte malgrado gli sforzi internazionali. La magnifica produzione di Pene d’amor perdute appena andata in scena a Kabul  …rispecchiava appieno questa dura verità”.
Il racconto della mise en scene della commedia shakespeariana Pene d’amor perdute, nella sua verità, nella sua forza, nella sua ilarità mista ad ironia,  dimostra senza mediazione o infingimenti   come la cultura, nella sua veste teatrale – al pari di quella letteraria così come espressa in Leggere Lolita a Teheran,  o cinematografica,  ben incarnata in Osama, pellicola del 2003 diretta da Siddiq Barmaq,  la cui protagonista Marina Golbahari è  una delle quattro attrici che recitano sul palcoscenico narrato in Leggere Shakespeare a Kabul – è uno dei veicoli principali, gagliardi  e salvifici per cicatrizzare le ferite purulente che hanno devastato donne e uomini lungo decenni, per ristabilire un ordine che sa di pace e infondere nuova linfa umanitaria  nel sangue di persone   che si sono sbranati per generazioni.
Intellettualmente frizzante, capace di ingenerare curiosità nel lettore accorto che imparerà molto su mondi, geograficamente così lontani ma che le tormentate  vicissitudini degli ultimi decenni  hanno reso così vicini al nostro, l’opera scritta a due mani (in attesa che la terza, quella di Corinne, faccia la sua comparsa a breve nelle librerie) da Qais e Landrigan è altamente augurabile  che compaia quanto prima sui comodini della Vostre camere da letto.

Fabrizio Giulimondi                                                                   

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