“Semplicemente... un uomo” (Europa edizioni), l’opera prima di Marco Angioni, esprime in forma
letteraria ciò che è rappresentato pittoricamente dal dipinto di Edvard Munch,
L’urlo, che non per caso abbellisce la copertina del libro.
“Semplicemente... un uomo” è una voluttuosa
e caotica bordata di sensazioni, sentimenti, pensieri, vittorie, sconfitte, rabbia,
odio, amore, attese, dolore, angoscia, solitudine. L’amore struggente per figli
non più vicini, troppo lontani, a causa di una dolorosa separazione, mai
accettata, mai voluta, ma subita.
E
poi arriva la degradazione, l’abbandono, l’annientamento, la cocaina, l’alcol,
la galera.
Il
buio, nessuna luce in fondo al tunnel, la disperazione.
Poi
un baluginio, un chiarore lento, lento, e poi l’alba e poi di nuovo la vita.
Non
c’è alcuna mediazione fra lo stato d’animo dell’Autore e ciò che percepisce il
lettore.
Le
parole sono segni visibili ed inconsapevoli dell’interiorità nuda di Angioni, traghettatrici violente e
tenere della sua anima divelta, arresa, sempre indomita.
Fabrizio Giulimondi
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