Chi
è che nella propria vita non ha mai desiderato tornare indietro negli anni
trascorsi, mantenendo la propria esperienza e maturità, per rimuovere le cause
che hanno provocato nel corso dell’esistenza errori, delusioni e sofferenze? Chi è che non vorrebbe avere una
seconda chance e vedere come sarebbe andata facendo altro da quello che si è
fatto?
Nel
teatro già ci ha provato la splendida commedia “Se il tempo fosse un gambero” e
su grande schermo un ricco filone cinematografico, a partire da “Ritorno al
futuro” e “Sliding doors”.
Carlo Vanzina ci
ripropone il tema con “Torno indietro e
cambio vita”, film fresco e che fa riflettere al pari di “Noi e la giulia”
di Edoardo Leo e “Se Dio vuole” di Edoardo Falcone (entrambi recensiti in
questa stessa Rubrica).
Passare
dal 2015 al 1990, senza dittatura informatica e comunicativa e con un’altra
valuta, che consentiva ancora agli italiani di essere benestanti.
In
realtà ci si può anche accanire nel 1990 a rimuovere i fatti che hanno portato
i protagonisti a vivere nel 2015 vicende a sé sfavorevoli, ma il Destino non lo
si beffa.
Davanti
ad un cast composto da Raoul Bova, Giulia Michelini, Ricky Memphis, Max Tortora
ed un’altra spremuta di bravi attori italiani, non si può che alzare le mani.
I
costumisti e i truccatori sono maghi nel trasformare la trentenne ed affascinante
Giulia Michelini in una quasi
maggiorenne studentessa liceale.
Un
film pulito ed intelligente è una boccata di ossigeno per le famiglie nostrane!
Fabrizio Giulimondi
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