mercoledì 18 agosto 2021

“NOSTRUM: DAI "MOTIVI DELLA “DESOVRANIZZAZIONE" AL "NOI COME FORMA DELLA SPERANZA" di CLAUDIO GRECO






Claudio Greco, dopo la sua opera prima "Lettere ad Alpha. Pensieri apocrifi su un presente senza futuro”, ci regala un altro cofanetto ripieno di gemme e pietre preziose: “Nostrum: dai "motivi della “desovranizzazione" al "noi come forma della speranza" (Italian edition).

La breve opera non è per tutti, o, meglio, è per pochi. Oramai le moltitudini di cervelli all’ammasso, resi ancora più anonimi e uniformi per la paura del virus, temo non posseggano più gli enzimi atti ad aggredire argomenti e temi da un lato prospettivo troppo libero e colto per essere compresi senza scandalizzare l’asfittico Pensiero Unico. Storia, mitologia, filosofia, letteratura per penetrare la cupa omologazione quotidiana. L’Autore non crede che il fiume sbocchi in mare aperto potendo così liberare la sua prorompente forza, ma ritiene più probabile che le proprie acque rimarranno confinate in una palude limacciosa e densa di insidie.

Non so se ho letto o studiato “Nostrum”, ma certamente da ogni frase, periodo e parola fioriscono riflessioni e irrompono pensieri da cui il lettore cerca di difendersi.

Claudio Greco è una Grande Anima, un nobile guerriero già sconfitto prima della pugna, non essendo un prodotto commerciale come i tuttologi carichi di vuoto che imperano in trasmissioni compiacenti ad alta copertura pubblicitaria.

Io però non dispero e invito tutti a godere di quanto scrive e della violenza armonica di come scrive, simile ad una freccia scoccata da un arco tradizionale, affascinante come il karateka che si appresta a sferrare il colpo finale.

“Ora, la secolarizzazione del mondo democratico è avvenuta per le stesse motivazioni per cui si è verificata quella della Chiesa. La modernità, con la sua permanente “informazione” e la sua vertiginosa velocità, ha posto fine all’attesa per dare vita alla perpetua insoddisfazione insita nel consumo, ove la speranza di risolve nell’appagamento effimero, nella continua insaziabilità dell’individuo, in una incessante tensione collettiva che non diviene mai “civile” … come nel “rifiorire” delle battaglie civili in favore delle diversità e dell’integrazione … Anche in questo caso l’informazione stereotipata e unidirezionale sostiene le oligarchie finanziarie contro le sovranità democratiche, rinforza la tecnica a sfavore della politica rappresentativa ...”.

Fabrizio Giulimondi

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