sabato 21 dicembre 2024

"L’ORA BLU. NON È IL MOMENTO DI STARE DA SOLI” (PIEMME) di PAULA HAWKINS

 


Grace è come una maga. Evoca dal nulla lettere e schizzi e frammenti di osso. O una gatta, forse, che viene a deporre tesori ai suoi piedi. Soltanto che non sono i suoi tesori. E in ogni caso non portano tesori, portano prede morte.”.

L’Autrice de “La ragazza del treno”, Paula Hawkins, è tornata nelle librerie con “L’ora blu. Non è il momento di stare da soli” (Piemme).

Come energia cinetica che si disperde lungo il percorso spazio-temporale, anche alcune tracce del pathos del primo thriller si sono perse nella strutturazione architettonica di questo secondo romanzo, pur rimanendovi cospicue e corpose molecole che vengono avvertite vibrare nello sviluppo dell’azione scenica.

Le acque rimangono chete lungo il tracciato narrativo finché marosi tumultuosi irrompono nella visione del lettore.

Vi sono tre co-protagonisti e un attore né protagonista né non- protagonista che occupano il proscenio: Vanessa Chapman, Grace Haswell e Becker, simili ad un gruppo pittorico, da una parte, mentre Julian si va a rannicchiare dall’altro lato della tela. Nick e il resto pulviscolare delle comparse compongono la propulsione preparatoria al lancio della trama. L’isola Eris, che più volte al giorno si isola dalla terraferma a causa delle quotidiane maree, più che un set costituisce l’atmosfera della storia. Le maree non sono soltanto fenomeni lunari e marittimi ma veri e propri espedienti artistici e retorici volti a cadenzare il flusso emotivo, strumenti che alzano o abbassano la tensione del racconto.

Lo stile morbido, mai aspro e pungente, consente una lettura oliata che conduce ad una conclusione dalle multiformi interpretazioni.

Certamente in “L’ora blu” i confini fra letteratura, scultura, pittura e ceramica si confondono sino a divenire indistinti.

Fabrizio Giulimondi

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