“La…persona che ha lasciato il biglietto ha
distorto, a mo’ di avvertimento, una poesia dal titolo Black-Eyed Susan, la
Susan dagli occhi neri, scritta da un poeta del XVIII secolo di nome John Gay.
La poesia diceva che Lydia sarebbe morta se io non avessi tenuto la bocca
chiusa.”.
Le
Susan dagli occhi neri sono particolari tipi di margherite, fiori gialli con i
petali arruffati e al centro un bottone scuro simile ad un occhio. La storia
raccontata da Julia Heaberlin, “Gli occhi neri di Susan” (Newton Compton editori, 2015), sgorga da
questi fiori e in questi fiori muore.
Questo
romanzo thriller complesso e non sempre agevolmente intellegibile, forgiato con
il fuoco della psichiatria, cela la maschera dietro la maschera…e ancora dietro
altre maschere.
Il
cervello del lettore non si deve distrarre, snodandosi la narrazione lungo i
racconti e le analisi di geochimici forensi, medici legali, anatomopatologi, antropologi
forensi, procuratori dell’accusa e avvocati della difesa, raccoglitori e
studiosi delle ossa umana, perché le ossa umane spiegano molto della vita e
della morte di una persona. Avvincenti i passaggi sul dibattimento del processo
al serial killer (sarà lui il
colpevole?), sullo strepitus fori e sulla
cross examination.
È un
libro che indaga la memoria quando per difendersi essa si auto-cancella rendendo
cieca Tessie. Laddove il ricordo richiama alla mente una buca dove una
ragazzina di 16 anni ancora viva è stata gettata insieme a giovani cadaveri e
ossa umane, molte ossa umane, la cecità è l’unica strada percorribile.
Le
ossa sono il materiale di cui sono fatti gli accadimenti, scheletri di
ragazzine senza nome.
La
visione è orrida ed è meglio cancellarla, meglio non vedere.
Chi va
al patibolo è colpevole o innocente?
I tempi
che cadenzano l’esecuzione capitale ritmano luoghi anonimi senza colore né
spazio, evocanti “Dead man walking”, il film diretto nel 1995 da Tim Robbins.
Il
Male che si cela dietro l’uomo può essere agghiacciante, senza ostacoli né
confini o remore, perché quando è la malattia mentale a farlo fuoriuscire dalle
profondità di un individuo, le azioni compiute saranno di rara oscenità.
Fabrizio Giulimondi
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