Ho visto due film, di genere diverso l’uno dall’altro, accumunati da
qualche punta di mediocrità.
La trama è trita e ritrita: la principessa di un inventato piccolo regno
europeo si innamora di un buzzurro, inizialmente avvicinato dalla real
fanciulla per far parlare di sé e aumentare così le canoniche attività di
beneficenza che ogni nobildonna che si
rispetti deve promuovere.
Broken City, ovviamente, è New York City (un poco Gothan City di batmaniana memoria) e la vicenda si svolge durante
la campagna elettorale per la elezione del nuovo sindaco della Big Apple. Quello in carica - che appare onesto e capace – fornisce un
incarico ad un ex poliziotto, poi investigatore privato – che appare un po’
puro e un po’ malandrino – teso a scoprire se la consorte first lady lo tradisce –
moglie che appare fedifraga - per
ovviare ad eventuali ostacoli alla sua
rielezione nel caso le presunte corna fossero disvelate in anticipo dagli
avversari – che appaiono degli incapaci
–.
Naturalmente dietro gli appare
si nascondono altre verità.
Fabrizio Giulimondi
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