Donato
Carrisi, lo straordinario autore de “Il Suggeritore”, vincitore nel
2009 del Premio Bancarella e nel 2011 del Prix Polar e del Prix Livre de Poche,
ha partorito un altro capolavoro del genere thriller-noir “L’ipotesi del Male” (Longanesi).
E’ bello, è veramente bello, appassionante, avvincente, coinvolgente e
non smetterete di leggerlo finché non avrete divorato l’ultima pagina. La
cultura di antropologo criminale di Carrisi si evidenzia nelle delucidazioni
che fornisce in molti passaggi del libro, quando gli affascinanti protagonisti
del romanzo si imbattono in serial
killer, mass murderer e disposofobici.
“E’ dal buio che provengo. E’ nel
buio che devo tornare”.
Mila è una poliziotta del Limbo, l’ufficio della polizia che si occupa
di persone scomparse. Mila ha un figlia. Mila si taglia perché il dolore fisico e il sangue meglio mostrano
l’angoscia che ha dentro.
Berish è un criminologo, è un
reietto per una colpa mai commessa e sa che il Signore della Buonanotte
esiste.
Sono in tanti che si rendono invisibili al mondo, molti di loro non
tornano più. Alcuni ritornano, però, e uccidono: che cosa è l’ipotesi del Male?
chi è Kairus, detto anche il Signore della Buonanotte?che cosa è l’esercito
delle ombre?
Da pagina 1 a pagina 420 non avrete un attimo di tregua, perché i colpi
di scena si susseguono, le storie si intrecciano, si intersecano, si
aggrovigliano e ne figliano altre, fino
al coupe de theatre finale.
“Ti piacerebbe avere una altra vita?”
Fabrizio Giulimondi
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