domenica 28 maggio 2017

"OMBRE" A CURA DI LAWRENCE BLOCK (EINAUDI)


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Il genere letterario del racconto necessita di capacità di narrare una storia in poche pagine, storie strutturate per coinvolgere il lettore in poche battute.

Non sempre un romanziere abituato a sviluppare una trama in centinaia di fogli è in grado di “sintetizzare” il proprio genio in poche decine di migliaia di parole.

È,comunque, intrigante prendere tredici fra i più grandi scrittori statunitensi, vincitori di Pulitzer, pluripremiati e venditori di milioni di libri (fra cui Stephen King), e fargli scrivere un racconto ognuno ispirato da un diverso dipinto del pittore americano Hopper (1882 – 1967).

Hopper non era un illustratore né un narratore. I suoi quadri non raccontano storie. Ma hanno la capacità di evocare in modo potente e irresistibile quelle racchiuse al loro interno in attesa di essere raccontate. Hopper sa fermare su una tela un momento sospeso nel tempo – un istante con un passato e un futuro che lo spettatore è chiamato a rintracciare”.

La stessa opera maieutica deve essere operata dal lettore con i racconti collazionati in “Ombre”, a cura di Lawrence Block (Einaudi).

Dipingere è narrare e narrare è dipingere e ogni racconto è una storia che abbozza una trama, il cui sviluppo è lasciato all’arte immaginifica del lettore. L’immaginazione è l’intelaiatura e l’abilità creativa di chi legge costituisce il potere generatore che plasma e conduce a compimento il magma narrativo che ogni Autore apporta con il proprio schizzo letterario. Gli occhi attraversano accenni di thriller, voluttuosità sensuali, passaggi onirici ed allucinatori, angosce del ’29, richiami favolistici.

Una raccolta polimorfa in cui i lettori divengono a loro insaputa co-autori, creatori di conclusioni appena tratteggiate nel solco dell’inchiostro.

Fabrizio Giulimondi

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