domenica 7 aprile 2019

“EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ. CONTRIBUTI E PROPOSTE”, a cura di PIERLUIGI GRANATA e FRANCESCO SIDOTI


Educazione alla legalità. Contributi e proposte”, a cura di Pierluigi Granata e Francesco Sidoti (LINEA edizioni), è una suggestiva summa di pensieri di Autori altamente qualificati, ognuno con un suo diverso taglio, chi filosofico, chi sociologico, chi politologico, che squisitamente giuridico: la legalità nelle sue diverse sfaccettature, multiformi declinazioni, poliedrici approcci; la legalità calata nel mondo dell’economia e della finanza, nell’universo giudiziario, immersa nel contesto europeo ed internazionale; i rapporti della legalità con la morale; essere un buon cittadino italiano e la sua connessione con un profondo senso della legalità;  educare alla legalità come asse portante dell’educazione civica; e poi il rapporto da sempre difficoltoso fra italiani e la Pubblica Amministrazione.
La fiducia negli altri come archetipo di una legalità autenticamente esistente nelle dinamiche istituzionali e in seno alle relazioni umane: “La fiducia è un moltiplicatore di legalità”.
La legalità è il vero grimaldello per scardinare i tanto plurinominati “poteri forti”: “I poteri forti si lavano le mani del dovere di rendere le vite vivibili, le incertezze esistenziali vengono privatizzate. La responsabilità di affrontarle è gettata completamente sulle spalle del singolo”.
Si parla molto di legalità ma la si vive e pratica toppo poco: non è conveniente, è fuori moda.
Le riflessioni fra l’erudito e il pratico degli Autori spingono il lettore a calare le idee platoniche nel proprio contesto esistenziale; la legalità come “insieme assai composito di idee, norme, strutture” è gettata nell’arena del quotidiano.
Dalla legalità alla politica il passo è breve, anche se la domanda conclusiva è un'altra: e se fosse l’etica a poter dipanare l’arcano, a prendere per mano gli esseri umani e accompagnali verso un’altra forma di politica, verso un nuovo modo di agire pubblico e privato?
Educazione alla legalità” è un percorso piastrellato di dialettica, dialogo, argomentazioni articolate e approfondite; è un turbinio che da più angoli prospettici provoca  discettazioni  che si proiettano in direzione di un pensiero sintesi di tutti pensieri, ad una idea palingenesi di tutte le idee: una “etica planetaria”, una sorta di esperanto della morale, fondamenta della legalità che informa la condotta di ogni uomo e consente l’emersione di un bene comune da cui tutti, ma proprio tutti, possano attingere a piene mani e godere dei suoi frutti benefici.
Dalla vita nuda alla vita qualificata, dalla biologia alla biografia, dallo zoè al bios, legalità come prima, durante e dopo per innalzare l’uomo a cittadino e il cittadino al saggio, giusto e retto gerente della res publica.
Solo quando capiremo che il bene pubblico appartiene prima di tutto a noi, la legalità assumerà una forma non più ectoplasmatica ma corporea e fisica, sangue e carne, respiro e anima, dove l’economia, la finanza, il diritto e l’ordinamento statuale assumeranno una nuova luce, un diverso contorno, una inaspettata vitalità, tangibile con tutti i cinque sensi.
Fabrizio Giulimondi

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