domenica 6 marzo 2022

FABRIZIO GIULIMONDI: "GUARDATEVI DALL'INFORMAZIONE UFFICIALE. LO STUDIO E' LA CHIAVE DI VOLTA"

 


Questi sono i tempi dell’informazione uniforme che non ammette dissenso. I dissenzienti sono degni della damnatio memoriae, della morte civile: ai dissenzienti è “democratico” chiudere le porte dei grandi network. Mai, invece, come in questo momento storico bisogna diffidare delle “notizie” e delle “letture” ufficiali e indagare al meglio per scovare molte notizie e molte letture e, una volta, scoperte, compararle fra di loro, scrutarle e scrutinarle, per forgiare, in ultimo, la notizia e la lettura figlie di una elaborazione, oculata e personale, legata a dati fattuali e ad una ponderazione “media” fra i “tanti passati” e i “tanti presenti” che esistono, senza omettere uno sguardo nel futuro. La lungimiranza, l’intuizione profetica sono qualità dello statista, ma anche del “grande italiano medio”, o, se vogliamo, del quisque de populo o anche dell’expertise, capace di illuminare con la propria saggezza il detentore dello scettro del potere.

Lo studio, la ricerca, l’approfondimento, l’attenzione nella valutazione delle fonti e la loro armonica caratura sono essenziali per capire, conoscere ed esprimere un giudizio alla cui base sarà partorita la decisione più coerente con gli interessi privati e statuali. Il costante aggiornamento della propria cultura e della propria competenza è dato imprescindibile per non farsi ingannare, in primo luogo dalla “informazione ufficiale” che tende a distorcere la visuale della popolazione e così meglio plagiarla, per farle credere che i comandi che saranno disposti saranno quelli maggiormente adeguati alle sue esigenze, alle sue istanze ed ai suoi interessi, mentre, invero, risulteranno essere esattamente il contrario. L’informazione televisiva e cartacea, nella sua visibile omogeneità, assomiglia sempre più ad una propaganda nelle cui vene scorre un insistente indottrinamento ben lungi dalla concezione di uno Stato liberale: ieri era la pandemia, oggi la guerra, domani qualcosa d’altro che interessa chi comanda, sempre meno gli Stati e sempre più gli organismi sovra-statuali.   

Fabrizio Giulimondi

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