AS 1493 - Conversione
in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, recante disposizioni
urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei
Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole
alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari
esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei
trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per
la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere
e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze
armate e per la continuità delle funzioni dell'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni
"Il
cibo è nutrimento, scoperta, piacere, convivialità.
Prodotti
alimentari e cucina della tradizione sono però anche un vero e proprio
patrimonio culturale che trae origine da passione, professionalità, ingegno e
fantasia di agricoltori, artigiani e cuochi.
Aprire
al turista questo mondo facendogli cogliere le tante sfumature che rendono
unici e talvolta irripetibili i cibi dei diversi territori, può voler dire
fargli vivere un’esperienza indimenticabile, una specie di “viaggio nel
viaggio”.
La
collaborazione fra imprese dell’agroalimentare e del turismo per l’offerta di
un prodotto turistico esperienziale rappresenta una grande opportunità di
crescita per ambedue i settori.
Secondo
l’Organizzazione Mondiale del Turismo il turismo enogastronomico è un segmento
in forte ascesa. Nella sola Europa sono circa 600mila le vacanze all’insegna
dell’enogastronomia e oltre 20 milioni i viaggi che includono attività
enogastronomiche.
La
vacanza enogastronomica attira anche gli italiani.
In
base alla ricerca condotte da World Food
Travel Association, l’interesse verso le esperienze enogastronomiche è in
sensibile aumento rispetto agli anni scorsi e ben il 92% dei turisti negli
ultimi due anni ha preso parte ad attività legate al cibo, al buon vino e alla
birra di qualità.
Per il
21% le attività gastronomiche hanno costituito il principale motivo del
viaggio, mentre il 58% ha svolto la vacanza per partecipare ad esperienze
enologiche, ossia legate al vino, alla birra e altre bevande alcoliche.
Non
solo l’interesse, ma anche la percezione della rilevanza di questo aspetto
nella scelta della destinazione è cresciuta: il 58% considera oggi
l’enogastronomia più importante rispetto a quando viaggiava 5 anni fa. Non è
quindi un caso che il 69% degli intervistati dichiari che le proposte
enogastronomiche di una destinazione siano state da stimolo alla visita.
Quando
viaggiano questi turisti ricercano una pluralità di proposte e attività
innovative ed autentiche, come esperienze enogastronomiche nei ristoranti,
visite guidate nelle aziende agricole e nelle cantine, festival ed eventi
legati al cibo, al vino e alla birra, spesso abbinate ad altre attività
(cultura, shopping, etc.). La scelta, quindi, tende a ricadere su destinazioni
che offrono un’offerta ampia e varia oltre includente anche la bellezza del luogo,
ma non solo.
L’interesse
per l’enogastronomia non si esaurisce, pertanto, al concludersi della vacanza.
Esperienze enogastronomiche soddisfacenti contribuiscono a rendere questi
turisti sia più inclini a ritornare (75%) e raccomandare (81%) la destinazione
visitata, ma anche ad acquistare prodotti tipici una volta ritornati alla
propria residenza abituale (59%).
Oggi
il cibo non è più semplicemente una “fonte di sostentamento”, ma è un modo per
stare bene, per divertirsi, per sperimentare, per "fare comunità".
È
cresciuta l’attenzione verso i cibi salubri e di qualità.
La
ricerca della qualità e della tipicità del prodotto è ritenuta oggi un fattore
rilevante da ben l’87,6% degli italiani (dati Censis, 2015), e induce sempre
più italiani a cercare luoghi dove trovarli godendo, oltre dell'area turistica
che si visita, anche di quella certa pietanza, di quel determinato vino, di
quella specifica birra, di quel particolare vino o distillato. L’enogastronomia
è cultura, connessione tra turista e territorio.
La
cultura enogastronomica è parte integrante di quella più ampiamente intesa. Il
cibo e il vino sono espressioni di un territorio, della gente che lì vive e
delle sue tradizioni e sono al contempo elementi di identificazione e di
differenziazione rispetto agli altri.
Essi,
infatti, non sono solo elemento alla base del sostentamento dell’individuo, ma
rappresentano anche strumenti di trasformazione culturale e antropologica. La
stessa Organizzazione Mondiale del Turismo ha riconosciuto il turismo
enogastronomico come parte del turismo culturale e del patrimonio ideale,
sociale e storico di uno Stato.
Lo
sviluppo turistico genera al contempo processi di globalizzazione e di
valorizzazione delle risorse locali.
In un
mondo sempre più aperto il turista desidera emozioni autentiche e identitarie:
la presenza di bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche di elevato
pregio non sostanzia più il solo elemento nel processo decisionale: il turista
vuole avere la possibilità di entrare in contatto e conoscere la cultura e la
comunità del luogo.
In
questo contesto, l’enogastronomia ha assunto una rilevanza che mai aveva avuto
in passato. Sebbene un buon pranzo con prodotti locali abbia sempre
rappresentato un elemento fondamentale nella vacanza, oggi il turista si mostra
sempre più interessato ad andare oltre al semplice consumo dei prodotti tipici
e aspira a conoscerne le origini, i processi e le modalità di produzione e,
attraverso questi, il territorio, le vicende storiche, artistiche e sociali, la
vita delle persone del luogo.
L’enogastronomia
è diventata uno “strumento” privilegiato, racchiudendo e veicolando tutti quei
valori che il turista contemporaneo ricerca, ossia: rispetto della cultura e
delle sue tradizioni, autenticità, sostenibilità ambientale, rispetto della
Natura e benessere psico-fisico.
Nel
riportare le competenze relative al turismo dal Ministero per le Politiche
Agricole, Forestali e del Turismo (MIPAAFT) al Ministero per i Beni e le
Attività Culturali (MIBAC) - che, pertanto, diviene Ministero per i Beni
Culturali e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT) - verrà immediatamente meno questa sinergia, questo
interscambio, questo abbraccio fra il mondo dell'agroalimentare,
dell'agricoltura nelle sue variegate tipicità e del turismo nelle sue multiformi
dinamiche. Nel decreto legge non è contemplata alcuna misura idonea a
promuovere una collaborazione tra i due Ministeri, escludendo così la
valorizzazione e l'armonizzazione del turismo con il settore enogastronomico.
Stravagante
questa decisione visto che durante il Governi di centro-sinistra che si sono
succeduti fra il 2013 e il 2018 i Ministri di quelle Amministrazioni, Martina e
Franceschini, avevano intrapreso iniziative volte ad una maggiore
compartecipazione fra questi settori nevralgici per il Made in Italy.".
Fabrizio Giulimondi
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