mercoledì 27 gennaio 2021

"IDENTITÀ. LA RICERCA DELLA DIGNITÀ E I NUOVI POPULISMI" di FRANCIS FUKUYAMA

"Gli economisti ritengon

 

 

 

 

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"Gli economisti ritengono che gli esseri umani siano motivati da quelle che vengono da loro etichettate come 'preferenze' o 'utilità': desideri di risorse o di beni materiali. Ma trascurano il thimòs, la parte dell'anima che aspira al riconoscimento da parte degli altri, sia sotto forma di isotimia, il riconoscimento di una pari dignità rispetto agli altri, sia come megalotimia, il riconoscimento di una superiorità".

"Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi" (UTET) di Francis Fukuyama è, in qualche modo, la prosecuzione della sua straordinaria opera del 1992 "La fine della storia e l'ultimo uomo".

Questo saggio politologico e filosofico corroborato da intriganti richiami storici, di agevole lettura, per la potenza contenutistica e la bellezza espressiva dovrebbe essere imposto a chiunque si interessi anche solo di sfuggita di politica, o a chi si avventuri in un palazzo delle Istituzioni.

Fukuyama irrompe con la sua visione affascinante e urticante nel grigio panorama del Pensiero Unico, proseguendo, sviluppando e puntualizzando quanto esposto nel suo lavoro precedente, concentrandosi sui concetti di identità e politiche identitarie ("L'identità è la 'poderosa idea morale che ci è piovuta addosso'...che ha scavalcato confini culturali e frontiere di stati"), sia sotto una visuale ideologica di Sinistra che di Destra ( a tale proposito è sempre utile leggere i saggi di Bobbio e  Veneziani).

Le nostre menti, assopite dai social e da un poderoso potere massmediatico uniforme e anodino, necessitano più che mai di essere nutrite dalle "schicchere intellettive" provocate da Fukuyama, somiglianti all'ossigeno per i polmoni, al cibo per lo stomaco e  all'acqua per la bocca: "La politica identitaria a sinistra tendeva a legittimare soltanto determinate identità ignorandone e denigrandone altre, come l'etnicità europea (cioè bianca), la religiosità cristiana, l'ambiente rurale, la fede nei valori della famiglia tradizionale, con tutte le categorie a queste collegate".

Fabrizio Giulimondi

 

 

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