domenica 1 maggio 2022

FABRIZIO GIULIMONDI: "ALLE MIE FIGLIE"

 




La nostra lotta a cosa è servita?”

 

“La lotta ha un valore di per sé. Il valore è la lotta stessa. Il correre è un valore, si può non arrivare a meta ma si è corso.

Avere disobbedito in modo non violento è stato un valore.

Non aver abbassato la testa e non essersi imbustato il volto è stato un valore.

Essersi ribellati a misure inumane, irrazionali e incostituzionali è stato un valore.

Essere usciti sotto lockdown e rientrati dopo il coprifuoco (come in Ucraina?) è stato un valore.

Avere creduto nella libertà (messa al primo posto dal Popolo ucraino innanzi alla propria vita e a quella degli altri) è stato un atto eroico.

Fare primeggiare il pensiero, il dubbio e la critica è stato prometeico.

Essere state vittime di ogni genere di angheria, sopruso e stoltaggine è stato un atto etico e valoroso.

Avere combattuto contro il Green Pass, strumento che non si vedeva dai tempi del nazismo e del fascismo, è stato un comportamento epico, una operazione culturale e un esercizio dell’anima avverso l’aggressione allo stadio minimale delle libertà individuali e contro la trasformazione dell’essere umano in un QR code.

Quando si mette tutto se stessi in una battaglia che segna uno spartiacque fra umanità e disumanità, libertà e tirannide, società liberale e società distopica, la vittoria è già nelle proprie mani.”.

Il papà

Fabrizio Giulimondi

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