venerdì 9 ottobre 2015

"LEZIONI GIURIDICHE-VOLUME I" DI GIULIO BACOSI

Lezioni giuridiche vol.1
"Lezioni giuridiche-Volume I" di Giulio Bacosi (Casa editrice Soliditas, collana Jus): il volumetto (poco più di 100 pagine) si propone l’ambizioso intento di "semplificare" l’approccio al diritto, in un’ottica trasversale (diritto civile; diritto penale; diritto amministrativo) che fa perno sul rapporto obbligatorio come figura giuridica fondamentale. E’ corredato di schemi ed è particolarmente indicato per gli studenti universitari del primo anno di giurisprudenza e di economia, pur essendo – per vocazione generalista – destinato ai giuristi in genere, ivi compresi i professionisti. Può essere approcciato anche da cittadini non giuristi che siano curiosi di conoscere il senso più profondo delle norme che compendiano il nostro ordinamento.
Francesco Vitale

domenica 4 ottobre 2015

"PADRI E FIGLIE" (FATHERS AND DAUGHTERS") DI GABRIELE MUCCINO

Locandina Padri e figlie
Gabriele Muccino, regista di respiro internazionale e dotato di grandi doti artistiche e poetiche, dopo La ricerca della felicità e Sette anime (entrambi con il grandioso Will Smith), firma un’altra opera implacabilmente drammatica: “Padri e figlie” (“Fathers and Daughters”).
Un cast di eccezione tutto a stelle e strisce, fra cui Russell Crowe, che merita per lo meno la nomination all’Oscar come miglior attore protagonista, Amanda Seyfried, sempre più brava, Kylie Rogers,  giovanissima attrice con prodigiose qualità attoriali alla sua prima impresa cinematografica e, ultima ma non ultima, Jane Fonda, che non ha bisogno di presentazioni.
L’interpretazione di Russell Crowe è fisica, mimica, morale, spirituale, massimamente coinvolgente, che tiene in tensione emotiva lo spettatore per tutto il tempo.
La caparbietà dell’amore di un padre per la figlia, che ha perso la madre. Il buio. La ricostruzione. La stupidità dell’arroganza. Di nuovo il sopraggiungere della morte. Quella bambina oramai adulta, incapace di amare e compulsivamente dedita ad un sesso “mordi e fuggi”. Il sentore di un affetto autentico e un presagio di speranza.
Splendido e suggestivo l’escamotage di far sentire soltanto il sonoro delle “sveltine”– salvo quando viene mostrata la disperata e autodistruttiva sofferenza  sul di lei volto durante un rapporto- , mentre il regista fa scorrere delicatamente le scene di un vero rapporto finalmente di amore.
Fabrizio Giulimondi


sabato 3 ottobre 2015

"IL PROFUMO" DI PATRICK SÜSKIND

Il profumo
Il capolavoro del geniale scrittore tedesco Patrick Süskind Il profumo” pubblicato da Longanesi nel 1985, si inserisce nella tradizione letteraria decadente e crepuscolare europea e nella poetica maledetta francese, riprendendo tematiche del nichilismo nietzschiano ed evocando a livello pittorico, specie nelle potenti descrizioni orgiastiche ed infernali verso l’imbrunire della narrazione, le tele fiamminghe cinquecentesche di Bruegel e di Bosch.
La trasmutazione sul grande schermo  - compiuta nel 2006 dal regista statunitense Tom Tykwer con “Profumo-Storia di un assassino“ -  non rispecchia in nulla la grandiosità contenutistica e stilistica del romanzo.
Il personaggio plasmato dalla mente di Süskind è straordinario nel senso autenticamente etimologico del termine, extra ordinem e, semanticamente, realmente  fuori dal comune, irritrovabile nello scenario culturale moderno e contemporaneo: “Jean-Baptiste Grenouille, nato senza odore nel luogo più puzzolente del mondo, che proveniva dai rifiuti, dagli escrementi e dalla putrefazione, cresciuto senza amore, che viveva senza una calda anima umana, unicamente per ostinazione e con la forza del disgusto, piccolo, gobbo, zoppo, brutto, evitato da tutti, un mostro sia di dentro sia di fuori, era riuscito a farsi benvolere dal mondo.”.
La pelle di Grenouille non emana alcun sentore, mentre il suo naso ha capacità olfattive tali che possono scovare e discernere qualsiasi tipo di profumo anche a miglia di distanza: è la fragranza promanante dal mondo animato ed inanimato la lente attraverso cui vede, sente, comunica, percepisce la realtà esterna: “Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà…..Il mondo non era altro che odore”.
L’Autore, attraverso l’incedere inesauribile della sua abilità espressiva, fa odorare al lettore ogni gamma e gradazione di effluvio: delicato, acuto, penetrante, pungente, acre, soffocante, ripugnate, disgustoso, fetido, puzzolente, maleodorante, flagrante, aromatico, balsamico, inebriante.
Grenouille, però, una volta possedute tutte le tecniche di mescolazione di aromi e di invenzione di nuovi parfum, vuole riuscire a creare l’odore che si impone sugli altri, quello  che domina il cuore degli uomini: “Avrebbe potuto creare un profumo non soltanto umano, bensì sovrumano, un profumo angelico, così indescrivibilmente buono e vitale che chi l’avesse annusato ne sarebbe stato affascinato e avrebbe dovuto amare con tutto il suo cuore lui, Grenouille, il portatore di quel profumo.”.
Fabrizio Giulimondi





giovedì 1 ottobre 2015

RAIF BADAWI "1000 FRUSTATE PER LA LIBERTA'"



Gli Stati legittimati dalla religione tengono chiusi i loro popoli nel cerchio angusto della fede e della paura”.
Era così che si esprimeva il blogger saudita Raif Badawi e, per queste parole e molte altre pronunziate in libertà sul suo sito “I liberali sauditi”, la Corte Suprema della monarchia assoluta e teocratica dell’Arabia Saudita lo ha condannato a dieci anni di detenzione, al pagamento di un milione di rial (pari a 240.000 euro) ed a mille frustate da ricevere pubblicamente, cinquanta alla volta, ogni venerdì innanzi  la moschea.
In “1000 frustate per la libertà” (Chiarelettere edizioniCostantin Schreiber cura  la raccolta degli scritti pubblicati da Raif Badawi sul proprio blog, poi censurati dalle autorità del Regno.
La lettura di questo saggio fa agevolmente comprendere al lettore, senza ipocrisie né infingimenti, quanto possa essere considerato ridicolo l'accostamento dell’aggettivo “moderato” al sostantivo “islam” in relazione al regime dell’Arabia Saudita e, quanto sia altrettanto risibile il coraggio che alcuni occidentali ritengono di possedere nell’esercizio della propria azione verbale, in comparazione a quello di un uomo che ha messo nero su bianco le sue idee avverso un barbaro e feroce sistema repressivo, ove le prescrizioni dell’islam sunnita di matrice salafita-wahhabita sono, al contempo, norme giuridiche ed etiche penetranti in ogni angolo della vita personale dei sudditi.
Tutta questa terribile sofferenza si è abbattuta su di me e sulla mia famiglia solo perché avevo espresso la mia opinione. Ecco. E’ questo il prezzo delle parole che state per leggere!”
Mille frustate, dieci anni di detenzione, un milione di rial, la moglie (Ensaf Haidar) e i suoi tre figli rifugiati in Canada, ma l’ultimo pensiero di Raif è dedicato alla Patria: “ Nazione è una parola meravigliosa. Ma può capirne il valore e il significato solo chi è altruista per amore del proprio Paese; solo chi comprende che esso è il più sacro dei santuari, e lo difende con tutto ciò che ha: con la sua anima, con i suoi beni, con i suoi figli.”.
Il libro andrebbe letto da tutti e studiato nelle scuole, per il suo alto valore morale, per l’excursus storico compiuto sulla c.d. Primavera Araba ma, soprattutto, perché si possa comprendere quanto il tiranno tema più la parola di qualsiasi altra cosa.

Fabrizio Giulimondi

"SICARIO" DI DENIS VILLENEUVE

Locandina italiana Sicario
Sicario”, bel film poco action e molto movie di Denis Villeneuve con il "tostissimo" Benicio Del Toro,  su tema dei “cartelli” della droga messicani e colombiani. La pellicola  fa ben comprendere allo spettatore quello che già si sa: la lotta al traffico internazionale di droga da parte degli States è effimero e tende più al controllo e alla gestione dell’esistente più che ad un effettivo contrasto al fenomeno.
Si fa vedere.

Fabrizio Giulimondi


mercoledì 30 settembre 2015

"1000 FRUSTATE PER LA LIBERTA' " DI RAIF BADAWI, A CURA DI COSTANTIN SCHREIBER

Gli Stati legittimati dalla religione tengono chiusi i loro popoli nel cerchio angusto della fede e della paura”.
Era così che si esprimeva il blogger saudita Raif Badawi e, per queste parole e molte altre pronunziate in libertà sul suo sito “I liberali sauditi”, la Corte Suprema della monarchia assoluta e teocratica dell’Arabia Saudita lo ha condannato a dieci anni di detenzione, al pagamento di un milione di rial (pari a 240.000 euro) ed a mille frustate da ricevere pubblicamente, cinquanta alla volta, ogni venerdì innanzi  la moschea.
In 1000 frustate per la libertà (Chiarelettere edizioni) Costantin Schreiber cura  la raccolta degli scritti pubblicati da Raif Badawi sul proprio blog, poi censurati dalle autorità del Regno.
La lettura di questo saggio fa agevolmente comprendere al lettore, senza ipocrisie né infingimenti, quanto possa essere considerato ridicolo l'accostamento dell’aggettivo “moderato” al sostantivo “islam” in relazione al regime dell’Arabia Saudita e, quanto sia altrettanto risibile il coraggio che alcuni occidentali ritengono di possedere nell’esercizio della propria azione verbale, in comparazione a quello di un uomo che ha messo nero su bianco le sue idee avverso un barbaro e feroce sistema repressivo, ove le prescrizioni dell’islam sunnita di matrice salafita-wahhabita sono, al contempo, norme giuridiche ed etiche penetranti in ogni angolo della vita personale dei sudditi.
Tutta questa terribile sofferenza si è abbattuta su di me e sulla mia famiglia solo perché avevo espresso la mia opinione. Ecco. E’ questo il prezzo delle parole che state per leggere!”
Mille frustate, dieci anni di detenzione, un milione di rial, la moglie (Ensaf Haidar) e i suoi tre figli rifugiati in Canada, ma l’ultimo pensiero di Raif è dedicato alla Patria: “ Nazione è una parola meravigliosa. Ma può capirne il valore e il significato solo chi è altruista per amore del proprio Paese; solo chi comprende che esso è il più sacro dei santuari, e lo difende con tutto ciò che ha: con la sua anima, con i suoi beni, con i suoi figli.”.
Il libro andrebbe letto da tutti e studiato nelle scuole, per il suo alto valore morale, per l’excursus storico compiuto sulla c.d. Primavera Araba ma, soprattutto, perché si possa comprendere quanto il tiranno tema più la parola di qualsiasi altra cosa.

Fabrizio Giulimondi

domenica 27 settembre 2015

"INSIDE OUT" - DISNEY

Locandina italiana Inside Out
Inside out” è un carinissimo, intelligente ed estremamente educativo cartone animato del magico mondo della Walt Disney, alla cui costruzione ha fortemente contribuito un gruppo di psicologi dell’ età evolutiva e di pedagoghi.
Ogni emozione è importante e deve vivere in armonia con le altre e la sede per far vivere al meglio questa armonia è proprio la famiglia.
Mentre si gusta il film – talora – sembra di passeggiare per i parchi di Disneyworld ad Orlando in Florida.
Nonni, zii e genitori, forza, che con la scusa di accompagnare nipoti e figli ve lo vedete pure Voi!

Fabrizio Giulimondi