Vi consiglio fortemente di andare a vedere il Rosso e il Blu di Giuseppe Piccioni,
perché non v’è nulla di scontato, non è politicamente corretto, è in salsa
agro-dolce, alternandosi momenti comici a momenti drammatici.
Film e fiction
italiane e straniere che si sviluppano in seno alle aule scolastiche ve ne sono molti, ma questo è indubbiamente fra i migliori.
Il supplente pieno di ardimento e buone intenzioni
interpretato da Riccardo Scamarcio (sempre più bravo e, presumibilmente dal
punto di vista femminile, sempre più bello) non è il professore noiosamente anima bella interpretato da Silvio
Orlando ne La Scuola.
Silvio Orlando veste i panni del prototipo
dell’insegnante che ha contribuito a danneggiare la scuola pubblica,
promuovendo tutti, anche i più inetti e
scansafatiche, con una punta di disprezzo per i ragazzi volenterosi;
Scamarcio è un docente sì giustamente vicino ai ragazzi, sensibile ai loro
problemi e capace di trasmettere loro informazioni e conoscenza, ma quando è il
momento di impartire regole lo fa con determinazione e, quando occorre decidere
sulla bocciatura della bella studentessa assenteista e somara, fornisce il suo decisivo contributo.
La preside - che
vede la sempiterna bella e questa volta non ansiogena Margherita Buy - tiene alla disciplina da parte sia dei
professori che dei discenti e,
nonostante le proprie evidenti inettitudini relazionali umane, segue con
affetto un ragazzo problematico abbandonato dalla madre, senza cadere nel
patetico e, soprattutto, senza procedere
a un quid che il pubblico si aspetta.
Il vero protagonista, però, è il grande attore di teatro Roberto
Herlitzka, le cui capacità interpretative ed espressive lo innalzano
indiscutibilmente su tutti gli altri. Herlitzka è il vecchio insegnante, ormai
drammaticamente disilluso, sprezzante dei colleghi e disgustato dagli allievi
nullafacenti e privi di cervello. Lui, uomo di grande cultura letteraria e
filosofica, che un tempo è stato un affascinante docente, oggi è irrimediabilmente
depresso fino a pensare al gesto estremo.
Forse la sua depressione e il suo abbandono di ogni speranza non è
irrimediabile perché dal passato spunterà una persona che lo condurrà ad una ultima e
commovente lezione sul romanticismo…e i ragazzi staranno a sentirlo e ne rimarranno avvinti!
La classe non
è quella composta da ispanici, portoricani e neri del film Dangerous Minds con la straordinaria Michelle Pfeiffer, ma è simile
alle tante classi delle nostre scuole, che vedono ragazzi svogliati e annoiati abbandonati a se stessi da genitori assenti
o da famiglie confuse, in questo ben rappresentate dai lavori cinematografici
di Daniele Lucchetti.
In conclusione: è una delle poche pellicole veramente
consigliabile alle famiglie e, dopo essere stata assaporata e metabolizzata, potrà divenire oggetto di una sana chiacchiarata fra padre, madre e figli.....e parentame vario!
Fabrizio
Giulimondi
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