giovedì 5 settembre 2013

"IL GIORNO DOPO DOMANI" DI ALLAN FOLSOM


 

 
Copertina anteriore
 

Alcuni lo hanno definito “Un thriller memorabile”, altri “Un best seller mondiale”, “Il giorno dopo domani”, di Allan Folsom (Tea) è sicuramente un romanzo che dal 1994 continua ad essere letto da molti esseri umani sparpagliati per le variegate aree geografiche del nostro pianeta.

Cinquecentonovantanove pagine di colpi di scena, mis en scene, coupe de theatre, plot twist, continui, ininterrotti, instancabili, senza soluzione di continuità.

Omicidi, crimini, assassini, ammazzamenti a profusione: chiunque ha  a che fare in qualsivoglia modo con l’”Organizzazione”.

McVey, l’ispettore di Los Angeles aveva trovato sempre al termine delle proprie indagine un INDIZIO DECISIVO “Ma non quella volta. Quello era un cerchio con un inizio e nessuna fine. Proseguiva all’infinito. Più informazioni raccoglievano, più il cerchio si ingrandiva, e quello era quanto.”.

Il fatto che McVey si stava imbattendo con uomini per i quali uccidere era solo un dettaglio come Von Holden: “Das ist meine Pflicht ripeté, levando gli occhi alle stelle. Il dovere al di sopra di tutto! Al di sopra della Terra, Al di sopra di Dio. Oltre il tempo.”.

E poi v’è la Premonizione , la Vorahnung.

E poi Osborn, che a dieci anni ha visto il padre cadergli davanti colpito da un colpo di pistola: perché avevano eliminato il padre? erano trenta anni che se lo chiedeva!

E poi v’è un nome in codice UBERMORTGEN, il Giorno Dopo Domani,  che porta con sé corpi ritrovati senza testa e teste ritrovate senza i corpi. Fra queste ve ne è una posta in  una teca: a chi appartiene?

 

Fabrizio Giulimondi

 

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