venerdì 29 novembre 2013

"IL CORPO UMANO" DI PAOLO GIORDANO


La sofferenza, la solitudine e il disagio dell’anima che possono devastare  l’organismo di una persona presenti ne La solitudine dei numeri primi, vincitore dei Premi Strega  e Campiello edizioni 2008, di Paolo Giordano, li troviamo anche nella sua opera seconda  Il corpo umano” (Mondadori). Non posso non condividere quanto detto da Massimo Gramellini: ”Una sensibilità chirurgica e una scrittura credibile nelle descrizioni come nei dialoghi. Pagine splendide e inesorabili.”.

Un battaglione di carabinieri attraversa una valle del Gulistan in Afghanistan,  in esecuzione di una missione che nasce sbagliata per ordini scellerati dei superiori  e finisce nella tragedia, con cinque soldati ammazzati e uno gravemente ferito dai talebani.

Ogni militare vivrà la propria distruzione interna in maniera diversa. Ognuno di loro è un eroe da tragedia greca e, primo fra tutti,  Renè, che emerge in mezzo ai commilitoni per drammaticità e volontà di riscossa. In Renè la determinazione di avere un futuro è superiore alla devastazione  del rimorso.
In Giordano v'è la corporeità del dolore, la fisicità dell'angoscia.

E’ un romanzo che per lunghi tratti tormenta il lettore  e, credo,  non lascerà  indifferenti neanche i più cinici e avvezzi a storie di umanità dilaniata e a conflitti  interiori ed esteriori.

Non può non essere letto.

 Fabrizio Giulimondi

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