E se
il cervello umano usasse tutto il 100 per cento del suo potenziale cosa
accadrebbe? L’avvincente ed affascinante film di Luc Besson “Lucy” fornisce una immaginifica risposta alla
domanda che in tanti ci poniamo.
Lucy
è il primo australopiteco di sesso
femminile risalente a quattro milioni di anni fa scoperto nel novembre del 1974 in Etiopia. Lucy è la prodigiosa
protagonista interpretata dalla seducente e bravissima Scarlett Johansson (affiancata da un sempre grandioso Morgan Freeman), che non dismette nelle
sue movenze le sembianze della Vedova Nera, assumendo simultaneamente anche quelle della "eroina" di Kill Bill di Quentin Tarantino.
La pellicola è simile nella partenza al film del 2011 di Neil
Burger Limitness, per poi svilupparsi
ed esplodere in un secondo momento in un vero action movie di marcato segno fantascientifico, dove al posto di
una pasticca vi sono sacchetti di cph4, la potente sostanza che le donne
incinte producono dalla sesta settimana e che contribuisce alla trasformazione
del feto in bambino.
Bellissime le interpolazioni documentaristiche e i richiami ad alcune immagini dell’epocale opera 2001:Odissea nello spazio.
La “Messa
da requiem in re minore K 626” di Mozart come colonna sonora è il tocco artistico
finale di Besson.
Fabrizio Giulimondi
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