martedì 20 agosto 2019

"NOTTE BUIA, NIENTE STELLE" ("FULL DARK, NO STARS") di STEPHEN KING










Notte buia, niente stelle di [King, Stephen]







Molto horror o thriller attuale è spazzatura che basa la propria narrazione sullo splatter e sulle interiora.
Stephen King nella sua leviatanica produzione letteraria si insinua nel lettore che non ha alcun bisogno di spremute di sangue per provare paura. L'angoscia che fuoriesce dalle pagine delle opere di King non è per qualcosa o per qualcuno ma è causata da se stessi, per questo permane al di là della lettura.
I quattro lunghi racconti contenuti in "Notte buia, niente stelle" ("Full dark, no stars") (Pickwick, 2010) sono quattro staffilate nelle "interiora dell'anima" di chi legge, danno la stura ai suoi incubi più intimi.
Stephen King analizza ogni piega dei personaggi, pochi e mirabilmente costruiti. Nessuno è un unicum, nessuno ha una sola personalità. Non i cattivi. Non i buoni. La vittima e il carnefice ha sempre un interlocutore immaginario da cui prendere suggerimenti o a cui dare consigli. V'è sempre una voce narrante fuori campo. I quattro racconti sono tragedie greche dei giorni nostri, drammi shakespeariani in salsa americana.
Poca truculenza ma molta introspezione: accurata indagine psicologica e impietosa analisi psichiatrica copulano oscenamente sullo sfondo di un devastante teatro umano.
La Postilla politica dell'Autore costituisce un disturbante nonsense.
Fabrizio Giulimondi  

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