giovedì 19 dicembre 2013

"L'OMBRA" DI ROGER HOBBS


L' ombraL’effervescente  scrittore  ventenne statunitense Roger Hobbs ha tirato fuori dal cilindro delle sue mani  e del suo intelletto un thriller astuto e fuori dalla norma:  L’Ombra” (Einaudi). A tratti lievemente  splatter  il romanzo ha una sua nota peculiare: è scritto dalla parte del bandito, dal lato del criminale, secondo il sentire e il pensare del crook. Il “Bene” non è preso per nulla  in considerazione. E’ come se l’Autore rivestisse egli stesso i panni del malvivente, riuscendo a descrivere con imbarazzante veridicità il modus operandi, agendi e decidendi dei rapinatori. Sembra quasi che Hobbs abbia avuto un lungo trascorso da robber, ne conosca le tecniche di scassinamento di una cassaforte, di immobilizzazione di  clienti e impiegati di una banca. Non solo: appare un conoscitore esperto  dell’uso delle armi bianche e da fuoco e delle modalità migliori per uccidere una persona, il cui decesso è decritto con raffinata dovizia di particolari.

La narrazione ben ritmata è inquietante e segue alcune precise  linee di pensiero e, direi,  di vita, del protagonista, il cui vero nome, le autentiche fattezze fisiche e l’originale tono di voce, nessuno conosce davvero.

Non il denaro, ma l’adrenalina spinge a delinquere.

Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo, ossia “se non puoi ottenere il paradiso, scatena l’inferno”.

E infine, i “tre comandamenti”:  non uccidere a meno che tu non abbia altra scelta; non fidarti di nessuno se non sei assolutamente costretto a farlo; non fare mai un patto con la polizia.

In questa orgia di male,  violenza e  sangue, il protagonista, colto e raffinato, si muove scaltramente fra due esseri uno più malvagio dell’altro: Marcus e Il Lupo.

Alla fine indovinate chi trionferà?

Fabrizio Giulimondi

 

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