“L'amore bugiardo” ("Gone girl"), tratto dall'omonimo romanzo di Flynn Gillian (Rizzoli) è uno splendido,
intrigante e torbido film (migliore pellicola agli Hollywood film awards 2015) di David
Fincher (nomination come miglior regista
ai Golden Globe 2015), con Ben Affleck e Rosamund Pike (resa sensuale e sexy, poi trasandata e anonima, per tornare
di nuovo seducente ed attraente, grazie alle abili mani dei truccatori ed
acconciatori), accompagnato dalla colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross
(candidata anch’ essa ai Golden Globe
come migliore colonna sonora originale), che già da sola riesce a determinare una
certa qual inquietudine nello spettatore.
La
narrazione a tinte fosche - che ricorda molto Bound di Andy e Lana Wachowski - dovrebbe far riflettere
chi di professione indaga sulle persone scomparse o presunte assassinate, gli
operatori del settore sulla potenza distruttrice dei media che cercano l’audience
a dispetto della verità e della dignità delle persone e, infine, tutti noi sulla
presunzione che le donne siano vittime a prescindere e gli uomini carnefici a
prescindere.
“L'amore bugiardo” è la storia di una moderna
Mata Hari, di una mantide psicopatica, un racconto che dà vita a un thriller
denso che non permette alla platea di distrarsi nemmeno per un momento.
Fabrizio
Giulimondi
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