mercoledì 13 settembre 2017

"IL SETTIMO ESORCISTA" DI FABIO GIRELLI (PIEMME)


Il settimo esorcista di [Girelli, Fabio]
Crux sancta sit mihi lux
Non draco sit mihi dux
Vade retro satana
Nunquam suade mihi vana
Sunt mala quae libas
Ipse venena bibas
Demonologia, esorcismi, delitti seriali simbolici a scopo religioso, preti ossessionati e compulsivi, satanismo, temi triti e ritriti affrontati da anni dal cinema e dalla letteratura. Negli anni settanta la cinematografia e gli scrittori hanno prodotto pellicole e romanzi di altissima caratura. Oramai siffatti argomenti sono stati sviscerati abbondantemente e non riescono più a dare alcun brivido allo spettatore e al lettore. Solo personalità come Donato Carrisi con i suoi libri riescono a tenere alto l’onore del thriller esoterico in Italia e nel Mondo. Credo che Carrisi, al pari del grande e compianto Giorgio Faletti, possano essere i referenti letterari di Fabio Girelli (già vincitore con “Marmellata di Rose” del Premio Micro-editoria italiana 2014), che con la sua ultima opera “Il settimo esorcista” (Piemme) ritorna su queste tematiche con poca efficacia e mordente. Si rimane perplessi dell’editing, che lascia correre su passaggi chiaramente grotteschi (non appositamente grotteschi) e irrealistici, oltre lo stile eccessivamente didascalico che fa perdere di suspense la trama. Il protagonista - un vice questore bipolare, tabagista e sociopatico che si accompagna con una transessuale (ricorda tanto, troppo, Niente di Vero tranne gli occhi di Faletti) è alla ricerca di un serial killer legato a storie esorcistiche e di possessione. L’ambientazione è nella magica Torino e nei suoi sotterranei (scimmiottando le straordinarie ed inquietanti descrizioni di una Roma catacombale realizzate da Carrisi), in cui ex voto e dipinti sono l’innesco degli omicidi.

Fabrizio Giulimondi



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