sabato 15 febbraio 2020

"GLI ANNI PIÙ BELLI" di GABRIELE MUCCINO


La narrazione, la sceneggiatura e le tecniche per punteggiare il trascorrere del tempo (gli scontri politici, la Caduta del Muro, Mani Pulite, l’avvento di Berlusconi, le Torri Gemelle, scandiscono lo spazio temporale di svolgimento dell’azione scenica) rientrano in un canovaccio oramai ampiamente sperimentato nei film su amici che, perdendosi e ritrovandosi, vivono intensamente la propria e la vita dell’altro, in una perenne intersezione di storie che  divengono un unico quadro corale  finale.
Gli anni più belli” di un grande Gabriele Muccino è tutto questo, ma rinvigorito da un pathos ben avvertito dal pubblico che ne rimane avvinto e soggiogato. Dal 1982 ai giorni nostri brani da Baglioni ai Simple Minds accompagnano un quartetto sinfonico attoriale straordinario (Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria), in un lungo, emozionante, commovente e convincente racconto che parla di una amicizia immersa nella bellezza di Roma e nella quotidiana drammaticità che la vita riserva ad ognuno di noi, una drammaticità mai soverchiante, perché alla fine la foto del capodanno vedrà sempre quegli stessi quattro ragazzi di quella lontana notte di San Silvestro di quarant’ anni prima, tre ragazzi e una ragazza diversi e eguali come allora.
Fabrizio Giulimondi


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