mercoledì 24 marzo 2021

FABRIZIO GIULIMONDI: "LA SITUAZIONE SCOLASTICA IN ITALIA DAGLI INIZI DEL NOVECENTO AD OGGI"

Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento" di Monica Galfrè -  Pandora Rivista

 

  LA SITUAZIONE SCOLASTICA IN ITALIA PER TUTTO IL 1800 (19° Secolo) È STATA CARATTERIZZATA DA UNA SITUAZIONE DI INADEGUATEZZA E URGENZA DI SVILUPPO:

·       ARRETRATEZZA CULTURALE

·       LIVELLI ALTISSIMI DI ANALFABETISMO

·       DIFFERENZE TRA NORD E SUD

·    DIFFERENZE TRA CLASSI SOCIALI ELEVATE E BASSE.


DIVERSE RIFORME FURONO MESSE IN ATTO PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE:

·       ESSE CERCARONO DI ELEVARE L’ETÀ DELL’OBBLIGO SCOLASTICO

·       MA PRIMA ANCORA BISOGNAVA FARE IN MODO CHE L’OBBLIGO SCOLASTICO FOSSE APPUNTO UN OBBLIGO E NON UNA OPZIONE. (LE FAMIGLIE CONTADINE NON INTENDEVANO RINUNCIARE ALLA FORZA LAVORO RAPPRESENTATA DAI FIGLI)

·       CERCARONO DI ALLARGARE IL RANGE DI COLORO CHE DOVEVANO ESSERE RAGGIUNTI DALL’ISTRUZIONE.

 

·       C’ERA POI ANCHE L’ANNOSO PROBLEMA DI RINNOVARE I PROGRAMMI ED I METODI ORMAI OBSOLETI.

 

 

L’EUROPA E IL MONDO OCCIDENTALE ERANO MUTATE: LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, L’URBANIZZAZIONE E PROCESSI SCIENTIFICI/TECNOLOGICI AVEVANO TRASFORMATO PROFONDAMENTE LA SOCIETÀ.

 

                                       

IL MODELLO DI SOCIETÀ PREVALENTEMENTE CONTADINA (NATO NEL MEDIO EVO) CON IL POPOLO ANALFABETA ED UNA ELITE ISTRUITA, NON ERA PIÙ ADEGUATO.

L’ITALIA STENTAVA A SEGUIRE IL PASSO CON IL RESTO DELL’EUROPA.

 

GLI STRUMENTI DEI LEGISLATORI: STATALIZZAZIONE DELLA SCUOLA, OBBLIGO SCOLASTICO E FACILITAZIONI ECONOMICHE.

 

 

 

ARISTIDE GABELLI                     

   A.GABELLI  1830-1991

È L’ESEMPIO DI UN INTELLETTUALE CON UNA APERTURA MENTALE ADEGUATA AI TEMPI.

INCARICATO COME PROVVEDITORE AGLI STUDI

FORTEMENTE INFLUENZATO DALLA CORRENTE POSITIVISTA

EGLI VEDEVA IL POSITIVISMO COME LA CORRENTE CULTURALE NECESSARIA A DARE UNA SVECCHIATA ALLA PEDAGOGIA ITALIANA, SECONDO LUI APPESANTITA DA ALCUNI ELEMENTI:

·       L’IPERPROTEZIONISMO NEI CONFRONTI DELLO STUDENTE

·       TROPPA INFLUENZA DELLA CHIESA

·       L’ECCESSIVO ATTACCAMENTO ALLE TRADIZIONI

 

DI FATTO EGLI RITIENE CHE GI STUDENTI EUROPEI, UNA VOLTA TERMINATI GLI STUDI, SEMBRANO PIÙ AUTONOMI E COMPETENTI PER AFFRONTARE ALLA VITA. AL CONFRONTO GLI ITALIANI SEMBRANO DEI “BAMBOCCIONI”.

 

UN METODO SCIENTIFICO, CONTENUTI SCIENTIFICI, LA COSTRUZIONE DI UNA MENTALITÀ SCIENTIFICA SCEVRA DA QUELLE SUPERSTIZIONI ED INGENUITÀ CHE SEMBRA IL RETAGGIO DI UN PENSIERO NEANCHE ROMANTICO O RINASCIMENTALE, MA ADDIRITTURA MEDIOEVALE.

 

 

STORIA DELLE RIFORME SCOLASTICHE ITALIANE DALL’UNIFICAZIONE AD OGGI

                                                                                                                   ANALFABETISMO 78%

LEGGE CASATI 1859, ENTRATA IN VIGORE NEL 1861 ED ESTESA, CON L'UNIFICAZIONE DELL'ITALIA, A TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

                                                    ANALFABETISMO 74%

·       INSTAURA UN MODELLO CENTRALIZZATO, CON FORTE STATALIZZAZIONE A LIVELLO AMMINISTRATIVO,

·       PERMETTE L’AZIONE DELLE SCUOLE PRIVATE MA LASCIA ALLO STATO LA FACOLTA’ DI EMETTERE CERTIFICATI E LICENZE.

·       RESTA PERO’ AI COMUNI LA GESTIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI.

·       SI ISPIRA AD UNA SCUOLA DI CONCEZIONE ELITARIA (CERCAVA DI MANTENERE UNA CERTA DISTANZA TRA CLASSE SOCIALI).

· L’OBBLIGO ERA LIMITATO ALLA SECONDA ELEMENTARE.

LEGGE COPPINO   1877 OBBLIGO SCOLASTICO A 9 ANNI

ANALFABETISMO  62%

LEGGE ORLANDO  1904 OBBLIGO SCOLASTICO A 12 ANNI 

                                     ANALFABETISMO 56%

 

LEGGE DANEO-CREDARO   1911

·       E’ LA RIFORMA SOTTO IL GOVERNO GIOLITTI

·       LE ELEMENTARI PASSANO ALLA DIREZIONE STATALE

                                                                                       ANALFABETISMO 28%

 

·       L’INIZIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE SMORZERA’

 I RISULTATI POSITIVI DELLA LEGGE

 

RIFORMA GENTILE 1923

·       E’ UNA RIFORMA TUTTA BASATA SULLA VALORIZZAZIONE DEGLI STUDI SUPERIORI, CON POCHI INTERVENTI NELLA SCUOLA DI BASE.          

·       PREVEDE UNA GERARCHIZZAZIONE DEI SAPERI, METTENDO AL PRIMO POSTO QUELLI CLASSICI RISPETTO A QUELLI TECNICO SCIENTIFICI.

·       E’ UNA RIFORMA ELITARIA: PREVEDE UNA PRECOCE SCELTADI INDIRIZZI   CHE CONDIZIONANO L’ACCESSO AGLI STUDI SUPERIORI (NON C’E’ LA SCUOLA MEDIA UNICA)                                                                   

 

ANALFABETISMO 23%

 

RIFORME DEL GOVERNO FASCITA 1935

·       MUSSOLINI E’ INSODDISFATTO DELLA RIFORMA DI GENTILE, SOPRATTUTTO PERCHE’ NON COINVOLGE LA SCUOLA DI BASE

·       E’ UN PRIMO PASSO PER LA FASCISTIZZAZIONE DELLA SCUOLA, MA NON ABBASTANZA

·       MUSSOLINI PREME PERCHE’ IL CITTADINO ITALIANO VENGA SIN DALL’INFANZIA PLASMATO SECONDO CANONI DEL REGIME.

·       PROPRIO A TAL FINE VIENE REALIZZATA L’OPERA BALILLA, CHE VIENE A COPRIRE LE ORE DEL TEMPO LIBERO DEI BAMBINI.

· L’INTENTO ERA ANCHE QUELLO DI APRIRE MAGGIORMENTE L’ACCESSO ALLE SCUOLE SUPERIORI.

·       LA RIFORMA BOTTAI (1940) CHE DOVEVA AVERE QUESTO COMPITO VIENE INTERROTTA CON L’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA.        

                                                                                       ANALFABETISMO  ANALFABETISMO 23%

 

LEGGE 1859/1962   LA SCUOLA MEDIA UNICA

·        SCUOLA GRATUITA ED OBBLIGATORIA FINO AI 14       ANNI   

ANALFABETISMO 8%

 

LEGGE  9/1999 OBBLIGO SCOLASTICO A 15 ANNI 

                                            ANALFABETISMO 2,5 %

 

LEGGE 53/2003    LA LEGGE ISTITUISCE IL PRINCIPIO DEL      DIRITTO-DOVERE ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE

 FINO AI 18 ANNI D'ETÀ   ANALFABETISMO  1,2 %

 

 

IL POSITIVISMO                                      

NASCE IN FRANCIA CON CLAUDE HENRI CONTE DI SAINT SIMON

C.HENRI  1760-1825

CON LA COLLABORAZIONE DEL SUO SEGRETARIO AUGUSTE COMTE INIZIA LA PUBBLICAZIONE DELLE RIVISTE L’INDUSTRIA E L’ORGANIZZAZIONE.

 

EGLI IMMAGINA UNA NUOVA SOCIETÀ DIRETTA DA SCIENZIATI ED INDUSTRIALI, CHE CONDURRANNO IL MONDO AD UN LIVELLO DI PROGRESSO E FELICITÀ SENZA UGUALI

 

 

 

NELLA SUA VISIONE LA PEDAGOGIA È SEMPLICE INSERIMENTO SOCIALE, NEL SENSO CHE IN UNA SOCIETÀ COSI’ BEN ORGANIZZATA IL SEMPLICE INSERIMENTO È SUFFICIENTE A FORGIARE PERSONALITÀ ADEGUATE.

EGLI EBBE UNA VISIONE MOLTO OTTIMISTA DEL PROGRESSO SCIENTIFICO E DEL ROSEO FUTURO CHE QUESTO AVREBBE PORTATO.

SUA È LA CONCEZIONE DI SOCIALISMO UTOPICO, IN CUI OPERAI E IMPRENDITORI SONO VISTI ENTRAMBI COME COMPONENTI DELL’INDUSTRIA.

NATURALMENTE CARL MARX CRITICHERÀ QUESTA VISIONE CONSIDERATA MIOPE PER NON AVER COLTO LA CONFLITTUALITÀ IMPLICITA EI DUE RUOLI.

 

 

AUGUSTE COMTE È IL VERO FONDATORE DEL POSITIVISMO.

 A.COMTE   1798-1857

EGLI PER PRIMO CONIA IL TERMINE, PUBBLICANDO IL CORSO DI FILOSOFIA POSITIVA

POSITIVO STA A SIGNIFICARE: “SCIENTIFICO”, CONTRAPPOSTO ALLA CULTURA UMANISTICA. QUINDI IL DATO EMPIRICO, L’APPLICABILITÀ, L’OGGETTIVITÀ E LA CONCRETEZZA SONO TUTTE CARATTERISTICHE ASSOCIATE A QUESTO TERMINE.

COMTE È ANCHE L’INVENTORE DELLA SOCIOLOGIA, (1950) UNA DISCIPLINA CHE DOVRÀ SERVIRE AI GOVERNANTI PER SVOLGERE IL LORO LAVORO FINALMENTE CON DATI SCIENTIFICI ED OGGETTIVI.

DI COMTE RICORDIAMO LA SUA CONCEZIONE DEGLI STADI DELL’UMANITÀ: TEOLOGICO, METAFISICO E POSITIVO.

E LA SUA CONCEZIONE PEDAGOGICA BASATA, SULLA FALSARIGA DELLA CONCEZIONE DI SAINT SIMON, SULLA INIZIAZIONE ALLA SOCIETÀ. NATURALMENTE IMPRONTATA SULLA PRODUTTIVITÀ DELL’INDIVIDUO NELLA SOCIETÀ.

A TAL RIGUARDO SENTIAMO PARLARE PER LA PRIMA VOLTA DI EDUCAZIONE PERMANENTE.

COME È POSSIBILE VEDERE CI SONO MOLTI PUNTI DI CONTATTO TRA ILLUMINISMO E POSITIVISMO. SICURAMENTE LA FIDUCIA NEL PROGRESSO E NELLA RAZIONALITÀ È L’ELEMENTO COMUNE.

VA PERÒ SOTTOLINEATA UNA PROFONDA DIFFERENZA: SE L’ILLUMINISMO HA DOVUTO APRIRSI LA STRADA TRA FORZE OPPOSITRICI COME CHIESA, NOBILTÀ E TRADIZIONI MEDIOEVALI E RINASCIMENTALI, AL CONTRARIO IL POSITIVISMO HA TROVATO UN MONDO GIÀ SCIENTIFICO ED INDUSTRIALIZZATO, QUINDI I SUOI CONTRIBUTI SEMBRANO APPARTENERE PIU’ A UN VINCITORE CHE AD UN PRETENDENTE.

NATURALMENTE L’ASCESA DELLA BORGHESIA È LO SFONDO SOCIALE IN CUI LA CORRENTE CULTURALE DEL POSITIVISMO SI MUOVE.

È ANCHE DI RILIEVO IL CONFRONTO CON L’ALTRA FONDAMENTALE CORRENTE CONTEMPORANEA AL POSITIVISMO: IL ROMANTICISMO.

APPARENTEMENTE SONO AGLI ANTIPODI. MA IL POSITIVISMO HA IN COMUNE COI ROMANTICI UN ASPETTO: COSI’ COME PER I ROMANTICI LA FILOSOFIA E LA POESIA RAPPRESENTANO UN ASSOLUTO, ALLO STESSO TEMPO I POSITIVISTI ASSOLUTIZZERANNO LA SCIENZA, DANDOGLI UN CARATTERE QUASI RELIGIOSO, AI LIMITI DEL FANATISMO.

 

 

CRITICHE AL POSITIVISMO

MA IL '900 È ANCHE IL SECOLO IN CUI L’INFLUENZA DEL POSITIVISMO ALLA LUNGA GENERA UNA ESIGENZA OPPOSTA AL RECUPERO DI QUALITÀ EMOTIVE, ISTINTIVE, INTUITIVE, PRETTAMENTE UMANE, QUINDI ANCHE IRRAZIONALI, CHE LA SMANIA IPER RAZIONALE DEL POSITIVISMO NON CONSENTIVA DI ESPRIMERE.

 

TRE AUTORI RAPPRESENTANO QUESTA REAZIONE IN EUROPA:

 

FRIEDRICH NIETZSCHE:

F.NIETZSCHE  1844-1900

·       EGLI AFFERMA CHE NELL’ANTICHITÀ AVEVA IL SUO GIUSTO SPAZIO LO SPIRITO “DIONISIACO” (CARATTERIZZATO DALLA FORZA, LA LIBERTÀ, VITALITÀ E SPIRITO AGONISTICO). (RICORDA L’ES FREUDIANO).

·       DALL’AVVENTO DI SOCRATE IN POI INIZIA UNA SUPREMAZIA DELLA RAZIONALITÀ, CHE VEDIAMO TROVARE IL SUO APICE NEL POSITIVISMO. QUESTO SPIRITO “APOLLINEO” MORTIFICA LA VITALITÀ NATURALE DELL’UOMO.

·       È TEMPO CHE RINASCA UN NUOVO TIPO DI UOMO, “L’OLTREUOMO” CHE RECUPERI LO SPIRITO DIONISIACO, SI LIBERI DELLE COSTRIZIONI RAZIONALI E RELIGIOSE CHE IMBRIGLIANO LA SUA IRRAZIONALE SPINTA VOLITIVA.

 

 

HENRI BERGSON

 C.HENRI  1859-1941

·    EGLI FONDA UNA SCUOLA DI PENSIERO FILOSOFICA CHE È NOTA COME INTUIZIONISMO CHE CONSIDERA UN SUPERAMENTO DEL POSITIVISMO (NON LO RINNEGA).

·    INTRODUCE LA VALORIZZAZIONE DEL MOMENTO CONOSCITIVO DELL’INTUIZIONE (IMMEDIATA E GLOBALE) CHE VA A COSTITUIRE UNA ALTERNATIVA ALLA COSTRUZIONE DEL SAPERE SCIENTIFICO POSITIVISTA (CHE FRAMMENTA, ANALIZZA, COSTRUISCE PER SOVRAPPOSIZIONI STRATIFICATE).

·    TUTTO CIÒ RICORDA IL DIBATTITO COMPORTAMENTISMO-GESTALT.

·    EGLI VEDE L’UNIVERSO PERMEATO DA UNA FORZA CHE DEFINISCE SLANCIO VITALE. È UNA FORZA NON MATERIALE, UN IMPULSO A CREARE FORME SEMPRE NUOVE.

·    TALE FORZA NON È SUBORDINATA ALLE LEGGI DEL FINALISMO E DEL MECCANICISMO.

·    IN PARTICOLARE BERGSON SI SOFFERMA SULLA DIFFERENZA TRA LA CONCEZIONE DEL TEMPO NELLA FISICA E NELLA PSICOLOGIA.

·    IL TEMPO SCIENTIFICO È COME UNA COLLANA DI PERLE, OVE OGNI ISTANTE È PRECEDENTE AL SUCCESSIVO ED È CONSEGUENTE AL PRECEDENTE.  È UN MODELLO LINEARE.

·    IL TEMPO PSICOLOGICO NO. È SOGGETTIVO: SE CI ANNOIAMO NON PASSA MAI, AL CONTRARIO I MOMENTI LIETI ED INTERESSANTI SEMBRANO VOLARE.

·    QUINDI EGLI DICE CHE PER L’UOMO OL TEMPO È “DURATA” CIOÈ UNA SUCCESSIVA CONTINUA DI PROCESSI CHE SI COMPENETRANO IN UNO SVILUPPO IMPREVEDIBILE E LIBERO.

·    OGNI MOMENTO CONTIENE LA MEMORIA DEI MOMENTI PRECEDENTI, È CUMULATIVO (QUINDI METAFORIZZABILE PER MEZZO DELL’IMMAGINE DEL GOMITOLO O DELLA VALANGA)

·  PENSATE ALLA CAPACITÀ DI REGREDIRE PSICOLOGICAMENTE A MOMENTI PRECEDENTI. (E QUESTO CI RIMANDA AL GIGANTE DEL '900: SIGMUND FREUD)

 

 

SIGMUND FREUD

  S.FREUD  1856-1939

·       FREUD NASCE COME NEUROLOGO, QUINDI CON UNA FORMAZIONE ESTREMAMENTE SCIENTIFICA. È SENZA DUBBIO UN POSITIVISTA, E QUESTA IMPOSTAZIONE LA SI RICONOSCE SOPRATTUTTO NELLA FASE INIZIALE DEL SUO LUNGO PERCORSO SCIENTIFICO (1885-1939)

·       FREUD AMAVA RAGIONARE IN TERMINI DI MODELLI PRESI A PRESTITO DALLA CHIMICA O DALLA FISICA ED HA SEMPRE SPERATO DI POTER RICONDURRE LE SUE TEORIE (IN CUI HANNO UN GRANDE SPAZIO ELEMENTI SOGGETTIVI, INTERPRETATIVI, INTUITIVI) A MODELLI RICONDUCIBILI ALLE SCIENZE POSITIVE.

·       SOLO CHE, MANO A MANO CHE SI CONFRONTAVA CON I PROBLEMI PSICHICI, NON POTÈ FARE A MENO DI ABBANDONARE OGNI METODOLOGIA MEDICA PER REALIZZARE UN SETTING TERAPEUTICO FORTEMENTE PSICOLOGICO, NARRATIVO, OVE IL “DRAMMA” DELLA VICENDA UMANA POTESSE ESPRIMERSI. LE LIBERE ASSOCIAZIONI.

·       E ANCHE LO STRUMENTO RECETTIVO DI QUESTA NARRAZIONE, NON POTEVA CHE ESSERE QUELLO SOGGETTIVO DELL’ASCOLTO DELLO PSICOANALISTA, L’ATTENZIONE FLUTTUANTE, CON LE SUE LIMITAZIONI, DEBOLEZZE, TUTTE UMANE.

·       LA TEORIA FREUDIANA DESCRIVE UN ESSERE UMANO PIENO DI IRRAZIONALITÀ, CONTRADDIZIONI. LUNGI DAL BUON SENSO E LOGICITÀ CHE MAGARI CARATTERIZZANO ALTRE CORRENTI PSICOLOGICHE SUCCESSIVE.

·       CIONONOSTANTE FREUD NON HA MAI CESSATO DI INSERIRE L’IRRAZIONALITÀ UMANA ALL’INTERNO DI UN DISEGNO NATURALE, SPIEGABILE IN TERMINI DI ADATTAMENTO. SE LA NATURA CI HA CREATO COSI’ LO HA FATTO CON UNO SCOPO.

·       L’IRRAZIONALITÀ È QUINDI COMPRENSIBILE COME FORMAZIONE DI COMPROMESSO TRA FORZE DIFFERENTI

 

 

CRITICHE ITALIANE AL POSITIVISMO

IN ITALIA LA SITUAZIONE È DIVERSA: NEL RESTO D’EUROPA IL POSITIVISMO ERA STATO ACCOLTO PIENAMENTE E QUINDI SI DETERMINA UNA REAZIONE AD ESSO, MA QUESTO AVVIENE DOPO LA SUA ASSIMILAZIONE.

IN ITALIA, LE CARATTERISTICHE CULTURALI DEL PAESE HANNO COSTITUITO UN FILTRO, CHE HA FATTO SI CHE LE INFLUENZE POSITIVISTE HANNO ATTRAVERSATO L’800 ITALIANO SEMPRE COME SMORZATE, AFFIEVOLITE.

IL NEO IDEALISMO RAPPRESENTATO DA BENEDETTO CROCE E GIOVANNI GENTILE, IMPORTANTI RAPPRESENTANTI DELLA CULTURA ITALIANA DI INIZIO 900, È UN BUON ESEMPIO DI QUESTA SITUAZIONE:

IN ITALIA ABBIAMO UNA RECRUDESCENZA DELL’IDEALISMO (RAPPRESENTATO DA FICHTE ED HEGEL) ASSIMILATO E RIMESSO IN DISCUSSIONE IN EUROPA, MENTRE IN ITALIA VENNE IN QUALCHE MODO CONSERVATO E RIPROPOSTO.

     

B.CROCE  1866-1952     G.GENTILE 1875-1944

DA UN PUNTO DI VISTA PEDAGOGICO L’IDEALISMO È AL CONTRARIO DEL POSITIVISMO: SE IL POSITIVISMO HA LA MASSIMA FIDUCIA NEL DATO SENSORIALE, NELL’ESPERIENZA, (DAL BASSO) L’IDEALISMO PONE AL CENTRO “LO SPIRITO” (DALL’ALTO).

SEMMAI L’ESPERIENZA E I DATI DEL REALE SONO UN RIFLESSO DI QUALCOSA CHE STA AL DI SOPRA, A PRIORI.

LE CONOSCENZE PEDAGOGICHE, I METODI DI INSEGNAMENTO MODERNI PROPAGANDATI DALLE CONOSCENZE DELLE NEONATE SCIENZE UMANE, SONO PERFETTAMENTE INUTILI PER I NEO IDEALISTI ITALIANI.

QUELLO CHE CONTA È L’IDENTIFICAZIONE COL MAESTRO (CHE FA DA TRAMITE CON LO “SPIRITO”)

LA FILOSOFIA NEO-IDEALISTA HA OSTACOLATO NON SOLO LA CONCEZIONE DELLA PEDAGOGIA COME SCIENZA, MA PROPRIO LE SCIENZE UMANE IN GENERALE. E L’ITALIA NEL DOPOGUERRA HA FATICATO MOLTO PER LA VALORIZZAZIONE SCIENTIFICA ANCHE DELLA PSICOLOGIA, SOCIOLOGIA E ANTROPOLOGIA. HANDICAP FORSE NON ANCORA RECUPERATO DEL TUTTO.

 

Nessun commento:

Posta un commento